Mastantuono del River Plate, le orgini italiane portano alla Lucania

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Le origini del classe 2007 (già acquistato dal Real Madrid per 63 milioni) e prossimo avversario dell’Inter al Mondiale per Club parlano… lucano.

Inviato a Seattle Filippo Conticello

La parola è americana e ha fatto il giro del mondo: “hype”, aspettativa non comune, febbrile, a volte esagerata in tempi di social. La usano a Milano, che è la casa dell’Inter pronta a incrociare il River Plate, e la mastica anche chi parla il castigliano, sia a Buenos Aires che a Madrid. Nella capitale argentina proprio i millionarios hanno pescato una pepita d’oro, mentre nella capitale spagnola hanno pagato 63 milioni per portarla nella collezione del Real. Fatto sta che in qualunque parte del mondo, che sia Europa o qua negli Stati Uniti sede della competizione Fifa, non si parla che di Franco Mastantuono, un prodigio tutto… italiano. Nello specifico, lucano. Non un dato secondario proprio adesso che la stellina del River sta per sfidare una squadra della terra dei suoi avi.

tra viti e monti

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Uno degli esercizi preferiti in patria è sfogliare la margherita del 17enne, petalo dopo petalo. Il prodigio viene scoperto un po’ alla volta: ad esempio, a lungo si è dibattuto del suo amore originario per il tennis. Mastantuono avrebbe potuto avere successo in patria anche con la racchetta in mano, un po’ come il nostro Sinner con gli sci: nella categoria U10 era uno dei migliori di tutta l’Argentina. Altre ricerche sono state fatte, invece, nella genealogia, viste le evidenti origini italiane. L’esplorazione ha avuto finora poco successo nel suo Paese, ma ecco finalmente la svolta: c’è un paesino, minuscolo, da cui partì il bisnonno paterno per cercare fortuna in Argentina. Si chiama Ripacandida, provincia di Potenza, secondo l’ultimo censimento 1.542 abitanti. Si trova lungo le pendici del Monte Vulture, un massiccio vulcanico, ed è terra di viti e di vino. Si producono le uve “Aglianico”, che danno proprio il nome all’Aglianico del Vulture, rosso assai apprezzato.

in lucania

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Nella piccola Ripacandida ancora oggi i Mastantuono abbondano, tra cui professionisti vari, e a confermare l’origine ripacandidese è il papà stesso di Franco, Cristian. A lui non dispiace che il posto da cui tutto è iniziato non sia neanche troppo lontano da Napoli, terra di divinità argentine di piede mancino. Il prossimo passo, semmai, sarà cercare qualche parente o erede lucano. Cristian Mastantuono è stato il primo allenatore del figlio nella scuola calcio del River Plate ad Azul, provincia di Buenos Aires, paesino da cui proviene tutta la famiglia. Figura chiave nella sua crescita calcistica (e prima tennistica), il padre gli ha insegnato disciplina e perseveranza. Sofia Bruno, invece, è la madre laureata in Sociologia e impiegata all’Istituto Nazionale di Tecnologia Agraria (INTA). Grazie ai suoi studi, mamma Sofia gli ha inculcato l’importanza del gruppo e delle relazioni in un contesto competitivo come una squadra di fùtbol tanto grande e variegata. Franco non è ancora maggiorenne, al suo portiere 38enne, Franco Armani, potrebbe quasi dare lei. Anche per parte materna il cognome, Bruno, parla chiaro sull’origine, ma qualsiasi sogno italiano si è spento presto. Mastantuono non aveva attrazione per l’azzurro, l’Albiceleste lo ha fatto già esordire e ha chiuso la partita prima dell’inizio. Un giorno, forse, gli darà la 10 di Diego e Messi e ne saranno felici gli abitanti di Ripacandida, per adesso non certo quelli di fede interista.



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