Lukaku oro di Napoli: in Europa solo Kane è più decisivo

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Nel rapporto gol/vittorie Romelu è a 10 mentre l’inglese del Bayern a 12. E adesso sono in arrivo le gare in cui fa la differenza

Vincenzo D’Angelo

Forse ora si sono arresi anche i più scettici. Anche perché dopo quasi sette mesi di stagione, impossibile non notare che ci sia un Napoli con Lukaku e uno senza. Vero, Romelu non è più il centravanti dominante che vince da solo le partite. Eppure ogni volta che segna, il Napoli vince. E anche quando non trova la rete, sono gli altri a usufruire del suo lavoro sporco, della sua capacità di proteggere palla e creare spazi. Solo la sua sola presenza costringe due difensori a restare sempre piantati dietro, per evitare pericoli. Sì, Lukaku è tornato a fare la differenza come nell’anno dello scudetto interista: in modo diverso, da uomo squadra e non da primo violino, ma con quella personalità che è tipica dei fuoriclasse. Ha sofferto come tutto il Napoli il febbraio di flessione, ma contro Inter e Fiorentina ha messo in chiaro le cose: per la volata scudetto, contate pure su di me.

Al top in Europa

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Domenica ha festeggiato le 80 reti in A, ma sono altri i numeri che fanno di Lukaku un fattore per il finale di stagione. Intanto è arrivato in doppia cifra per la 12ª volta in carriera nei 5 campionati top. Ed è primo nella classifica degli assist-man della Serie A, a pari merito con Tavares della Lazio. Ma se per il biancoceleste può sembrare “normale” arrivare sul fondo e scodellare dolci da scartare, il lavoro di raccordo che sta facendo Romelu a Napoli è fuori dal comune. Sempre pressato, spalle alla porta e con l’avversario incollato dietro. Ma Romelu legge calcio, vede prima le linee di passaggio buone per i compagni, si porta a spasso il marcatore creando voragini al centro della difesa. Certo, spesso ha perso dei corpo a corpo e in molte partite è stato cancellato dal rivale di turno. Ma quando è salito in cattedra, ha portato tutti a scuola. In Europa, solo Kane ha un impatto più decisivo di Lukaku nel rapporto gol/vittorie di squadra. L’inglese del Bayern è a 12 reti per altrettante vittorie, Rom appena due dietro, ma poco importa. La stagione è lunga e ora si entra nella fase più delicata. Quella in cui solitamente Lukaku chiude in crescendo. 

di nuovo big

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Conte ha ritrovato il suo totem e ha vinto l’ennesima scommessa. Lukaku è entrato in punta di piedi nello spogliatoio azzurro ma in breve tempo ne è diventato leader. Per disponibilità al lavoro e al sacrificio, per le spalle larghe con cui ha assorbito le critiche e anche qualche fischio nel momento più delicato. In passato è stato accusato di non segnare nelle notti più complicate, ma anche in questo caso Romelu ha cambiato la storia, colpendo contro tante big. Due gol alla Fiorentina (andata e ritorno), reti decisive con Roma, Atalanta, Milan e Juve. Lukaku è tornato Big Rom e adesso sono in arrivo le partite in cui ha sempre fatto la differenza: otto delle prossime dieci avversarie gravitano nella parte “destra” della classifica. Napoli chiede a Lukaku di caricarsi il gruppo sulle spalle e portarlo di forza al traguardo. Per un sogno più vivo che mai, per una nuova impresa firmata Lukaku-Conte.



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