Il tecnico dei Bleus, nel media day, loda i nerazzurri: “Giocano un ottimo calcio, ma non snatureremo il nostro dna. Donnarumma? È quello dell’Europeo…”
Sarà una delle finali di Champions League più belle degli ultimi anni. Ne è convinto Luis Enrique che si gusta in anticipo la sfida con l’Inter di Inzaghi: “Una squadra che ci somiglia”, spiega il tecnico del Psg durante il media day, felice di poter contare però anche sulla sua squadra, vera, generosa, dove ogni giocatore si mette al servizio degli altri. Insomma, è il Psg che rispecchia più che mai le idee di Lucho. Anche senza Mbappé. Ma comunque con Donnarumma tra i pali.
SOMIGLIANZA
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“Giocare una finale di Chapmions – dice il tecnico spagnolo – capita poche volte in carriera di un giocatore e di un tecnico. È una partita diversa, per attese e pressione, ma era l’obiettivo che avevamo. Adesso ci siamo e non vediamo l’ora di giocare”. E il Psg la affronterà sapendo che davanti avrà una avversaria di alto livello, e non solo: “L’Inter ci assomiglia – sottolinea il tecnico – perché è una squadra che gioca un ottimo calcio, sa attaccare con gli attaccanti, ma anche partendo da Sommer, sa difendere alto, tenere palla e difendere chiudendosi. È forte negli attacchi di movimento e sui calci piazzati. L’Inter gioca una seconda finale in tre anni ed è allenata da un grande tecnico. Ma anche noi abbiamo l’occasione di scrivere la storia e in questa finale continueremo a giocare come sempre, senza tradire il nostro Dna”.
GIGIO
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In finale, il Psg ci è arrivato anche grazie alle tante parate decisive di Donnarumma e per lui sarà una partita particolare: “Può essere uno stimolo o un motivo di pressione in più, dipende da lui. Ma Gigio ha molta esperienza e non ho dubbi che la gestirà nel modo migliore. È migliorato molto quest’anno, e ho l’impressione che sia il Donnarumma che vidi già all’Europeo”. Il Psg comunque in finale ci arriva senza Mbappé che ha detto addio la scorsa estate: “A luglio – continua lo spagnolo – tutti pensavano che avremmo segnato la metà dei gol. Invece abbiamo segnato di più e abbiamo prodotto anche più assist con più giocatori. Ma era un obiettivo. Siamo migliorati grazie alla generosità dei giocatori, ma anche l’anno scorso eravamo una squadra vera: abbiamo vinto campionato e coppa e siamo arrivati in semifinale di Champions”.
KVARA
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Non c’è più Mbappé, ma da gennaio c’è Kvaratskhelia che si è preso anche la maglia numero 7 del francese, integrandosi in tempi rapidi nella nuova squadra: “Sono molto soddisfatto di lui e di tutti i miei attaccanti, perché fanno un lavoro eccezionale pure in fase difensiva, ed è la cosa più difficile per chi gioca davanti. Ma in questa squadra tutti hanno la stessa mentalità, come portiere e difensori che oltre a difendere devono portare i migliori palloni agli attaccanti. La chiave è giocare da squadra. Quest’anno siamo migliorati in questo. E penso che i miei giocatori ne siano soddisfatti quanto me”.
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