L’ex tecnico della Dea punta ad occhi chiusi sul bomber nigeriano, ricorda i tanti talenti usciti da Bergamo e fa gli auguri a Juric, erede di Gasp
Da Scirea a Donadoni, da Morfeo a Locatelli: se oggi si sottolinea di come nell’epoca Gasperini l’Atalanta abbia lanciato talenti importanti, è giusto ricordare che nella terra della Dea campioncini ne sono sempre o quasi nati e sempre o quasi cresciuti. La lista è lunghissima e comprende difensori (Caldara, Conti, Bastoni, Demiral), centrocampisti (Montolivo, Bonaventura, Kulusevski), attaccanti (Savoldi, Pazzini): merito di allenatori preparati e di un settore giovanile da fiore all’occhiello che aveva nel compianto Mino Favini il suo mago. L’ultimo campione valorizzato a Bergamo è quel Lookman per il quale l’Inter oggi farebbe pazzie ma è l’uomo giusto per Chivu? Secondo Nedo Sonetti, che per 4 anni ha allenato i bergamaschi, dall’83 all’87, la risposta è sì. Intervistato in esclusiva da Virgilio Sport l’allenatore di Piombino spiega il perché.
Sonetti, le piace l’idea di vedere Lookman all’Inter?
“Lo conosco bene, l’ho visto giocare tante volte, è un giocatore importante ed eclettico, sa saltare l’uomo, sa far gol, può giocare largo sull’esterno o più centrale: all’Inter farebbe benissimo”.
L’Atalanta da sempre sforna campioncini ma ultimamente chi lascia la comfort zone di Bergamo non sempre riesce a ripetersi, c’è il caso di Koopmeiner fresco fresco…
“Ricordiamoci che i calciatori sono uomini, certi risultati a volte non dipendono dall’allenatore che trovano ma dalle difficoltà ad ambientarsi come probabilmente è stato il caso di Koopmeiners. Io però dico che per come lo conosco Lookman sarebbe capace di reggere le pressioni di San Siro e di quella maglia…”.
Che è sempre nerazzurra ma che è più…pesante
“Sì, penso che Lookman abbia la personalità tecnica e morale per vincere questa sfida”
Ci riuscirà anche Koopmeiners con la Juve dopo l’anno no?
“Questo non so dirlo, sicuramente l’anno scorso ha deluso”
Anche ai suoi tempi l’Atalanta è stata una fucina di talenti…
“Come no, ma anche prima: basti pensare a Domenghini. Io per due anni ho avuto Donadoni che poi ha fatto le fortune del Milan e della Nazionale ma ce ne sono stati tanti di bravi. A Bergamo ci sono sempre stati dirigenti che ne capiscono di calcio e non è facile mi creda…”.
Questo è l’anno zero dopo il lungo ciclo di Gasperini, può ripetersi questa Atalanta con Juric in panchina?
“Con tutto il rispetto penso sia difficile, eguagliare quello che ha fatto Gasp in questi anni sarebbe dura per tutti. Io glielo auguro perché rimango il primo tifoso dell’Atalanta”
