La vicenda della casa a Corbetta di Alvaro Morata, neo attaccante del Milan, ha fatto il giro del mondo. E il sindaco di Corbetta Marco Ballarini si è difeso dalle accuse che gli sono state rivolte sia dal campione spagnolo sia da una parte del mondo politico: si è detto amareggiato ma ha “contrattaccato” affermando, in tv su Netweek, che “da diverse settimane Morata abita a Corbetta e si è fatto fotografare in diversi luoghi pubblici da diversi cittadini che, poi, hanno pubblicato queste foto sui loro social”.
La lite social Ballarini-Morata
Riavvolgiamo il nastro. Il sindaco ha postato sui social un “benvenuto” a Morata, con la maglia del Milan e la scritta “Corbetta” al posto del cognome; il post non è sfuggito allo spagnolo che, però, non l’ha presa benissimo. Molto attento a difendere la sua privacy, anche per le gravissime minacce che aveva ricevuto in Spagna, Morata ha replicato con una storia Instagram in cui ha ironicamente ringraziato il sindaco “per aver violato la mia privacy”, per poi aggiungere che il primo cittadino di Corbetta avrebbe turbato l’incolumità dei suoi figli, costringendolo a trasferirsi da un’altra parte. La prima contro-replica di Ballarini è stata un “ciao” con due cuori, uno nero e uno azzurro (Ballarini è tifoso dell’Inter e ha scelto di rimarcarlo anche in questa occasione).
“Amareggiato per la risposta”
Poi, qualche ora dopo, in tv ha sottolineato che le foto di Morata a Corbetta sarebbero “girate” sui social da qualche giorno. “Abbiamo pensato – ha detto – di fare come accoglienza una cosa simpatica, anche come segno di benvenuto. Sono rimasto amareggiato per la sua risposta. Ma quanto avrebbe potuto far restare segreto il fatto che abitava a Corbetta? Se lui vive un momento particolare mi è spiaciuto, ma sono rimasto amareggiato per la sua risposta e come sportivo mi dispiace”. E poi: “Se ci ripensa sono disponibile ad accoglierlo in sicurezza e con privacy. Se vuole cambiare città ce ne faremo una ragione”.
L’attacco del Pd a Ballarini
Nel frattempo, il consigliere regionale del Pd Paolo Romano era intervenuto attaccando Ballarini: “Che vergogna il comportamento del sindaco di Corbetta, che probabilmente si è scordato di rappresentare un’istituzione e non di essere solo un tifoso. Le pesanti minacce di morte ricevute da Morata e dalla sua famiglia in Spagna sono note a tutti e non capire che diffondere il Comune della sua abitazione sui social fa sentire in pericolo il calciatore e i suoi figli, rivela una pochezza umana terrificante”. E il segretario del Pd di Corbetta, Lorenzo Barba, aveva aggiunto che “questo è l’emblema dell’uso smodato e improprio dei social da parte di Ballarini, aggravato dal fatto che si tratta di una figura istituzionale, che ha fatto della comunicazione con i giovani il suo punto di forza. La sua ricerca del consenso incondizionato non è compatibile con oneri e onori di un pubblico ufficiale. Senza contare che questo suo comportamento ha messo in ridicolo l’intera comunità corbettese, oltre che quella nerazzurra, che lui dovrebbe rappresentare”.
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