Il trequartista 18enne va in tournée con Allegri, ma il suo contratto scadrà nel 2026 e non c’è accordo per il rinnovo
In questi casi non c’è distinzione fra giovani e meno giovani, forti e meno forti: quando si arriva a un solo anno dalla scadenza contrattuale, occorre prendere una decisione e capire qual è la strada migliore da imboccare. Per il giocatore e per il club. Anche decidere di non decidere è in qualche modo una scelta: equivale alla consapevolezza che quel tesserato, dodici mesi più tardi, se ne andrà gratis. Mattia Liberali ha solo 18 anni (fatti da poco, ad aprile) e si trova già – suo malgrado – in una situazione di stallo. Contratto in scadenza nel 2026 e, fino a questo momento, nessuna certezza sul suo futuro. Uno scenario particolare perché Mattia è un ragazzo dai piedi d’oro, che tra l’altro ha già esordito in prima squadra: Milan-Genoa di campionato, a dicembre dell’anno scorso, titolare per un’ora al centro della trequarti nel 4-2-3-1 di Fonseca. Di rinnovo, però, non si parla. Quanto meno, non se ne parla più.
indizio
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La sensazione, almeno fino a quando la situazione non sarà più chiara, è che il Milan possa pensare a lui come una cessione a titolo definitivo. Il fatto che il prolungamento di contratto non sia (ancora) andato in porto è il primo indizio chiaro. Il secondo lo racconta abbastanza chiaramente il suo percorso lungo la scorsa stagione. Certo, il debutto in A è una chicca e un orgoglio, ma – col senno del poi – è soltanto una ciliegina sopra una torta che in realtà non c’è. Aggregato alla prima squadra fin dalla tournée negli Usa della scorsa estate, quando si sprecavano i paragoni con Phil Foden, si era subito messo in mostra. Passerella deluxe a inizio agosto nella prestigiosa vittoria del Diavolo sul Real Madrid, quando Mattia aveva disegnato calcio contro i bianchi di Ancelotti, fornendo un promettente seguito alla conquista dell’Europeo Under 17 (assieme a Camarda), impreziosito da un suo gol fantastico all’Inghilterra.
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premesse
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Insomma, c’erano tutte le premesse per il classico talento da sgrezzare, svezzare e consegnare gradualmente ai grandi, anche e soprattutto grazie alla nascita del Milan Futuro. Pareva un percorso già tracciato e invece il “Mago” – soprannome coniato ai tempi del Vismara per le sue capacità tecniche – si è smarrito strada facendo. Perché? La verità probabilmente sta nel mezzo: un po’ per colpa sua, un po’ per la rivedibile gestione dei passaggi di alcuni giocatori tra Milan, Milan Futuro e Milan Primavera. A un certo punto infatti Liberali si è ritrovato agli ordini di Guidi, dove però non è riuscito a fare la differenza come ci si sarebbe atteso. Gol strepitosi, giocate sopraffine ma anche partite senza squilli, con poca cattiveria e con una domanda irrisolta: era giusto impiegarlo in Primavera (31 presenze complessive, a fronte delle 10 in seconda squadra), se l’obiettivo era farlo crescere? Quest’anno, intanto, sta lavorando fisso con Allegri fin dal giorno del raduno e partirà per la tournée in Oriente perché Max giustamente vuole osservare anche lui (intanto, ha firmato uno dei tre gol con cui la prima squadra ha sconfitto a Milanello il Milan Futuro di Oddo). Le pretendenti non mancano – il Parma su tutte – e intanto il Milan riflette. Le opzioni sono soltanto due: lasciarlo andare a titolo definitivo o rinnovarlo e cederlo in prestito. E’ il momento di decidere.
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