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Lecce-Napoli, pagelle: Kvara-Osi, trame dantesche. Ostigard-Gaetano-Politano e il 10 e lode

October 1, 2023 | by allcalcio.it

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Confortanti le prove di Natan e di tutti i centrocampisti tra forza fisica e qualit tecnica. Garcia indovina ogni mossa.

Otto gol in quattro giorni, sei punti in più in classifica: il Napoli è tornato! Dopo l’Udinese al Maradona, battuto il Lecce a domicilio. Un segnale di ripresa importante che vale anche come “avvertimento” al Real Madrid di Carlo Ancelotti: martedì a Fuorigrotta torna la Champions League. Al Via del Mare Garcia lascia fuori Osimhen e Politano per lanciare dal primo minuto Simeone e Lindstrom. Una scelta oculata per tenere tutti gli effettivi sulla corda. E che dà risultati. Contro i salentini di D’Aversa, che provano a restare compatti per agire di rimessa, i partenopei trovano varchi e pericolosità. Il vantaggio arriva grazie ad un colpo di testa di Ostigard su punizione pennellata da Zielinski. Il gol mette la partita in discesa. Per i padroni di casa ci prova Krstovic dalla distanza con Meret che abile in tuffo a domare il rimbalzo. Poi è ancora Napoli con Simeone e Zielinski che sfiorano il raddoppio.

Nel secondo tempo subito in campo Osimhen al posto del Cholito (ammonito). E il nigeriano si esalta in combinato disposto con Kvaratskhelia in formato superman: Victor avvia l’azione nei pressi della mediana, il georgiano apre il gas, corre veloce e poi fa partire un razzo telecomandato che finisce sulla testa del bomber dal ciuffo biondo che nel frattempo aveva seguito sviluppo e traiettoria prima di spingere in rete. 0-2 e Napoli padrone. Poco dopo annullato un gol di Strefezza per un precedente mani di Krstovic: una fortuna per Meret, autore di una vistosa papera. Entra Raspadori in luogo di Khvicha, poi Cajuste e Gaetano per Lobotka e Zielinski. Ed è proprio il jolly napoletano nativo di Cimitile a firmare il gol dello 0-3 da fuori area. Ma non è tutto: Gaetano conquista pure un calcio di rigore che Osimhen lascia calciare a Politano. Quest’ultimo spiazza Falcone per il definitivo 0-4. Altri tre punti pesanti per il Napoli, dunque, che da domenica sera, a prescindere da come finirà lo scontro diretto Atalanta-Juventus, rientrerà tra le prime quattro in classifica, ovvero in zona Champions. Le pagelle di Areanapoli.it

Meret: 6.5. Meriterebbe un 7 per l’attenzione e i riflessi che mostra sul tiro velenoso di Krstovic da fuori area nel primo tempo; ma è vistosa la papera sul colpo di testa di Strefezza che insacca. Ssolo il VAR salva il Napoli ed anche il portiere friulano: c’era un precedente tocco di mano ancora di Krstovic.

Di Lorenzo: 6,5. In alcuni momenti sembra soffrire in contenimento, tuttavia nei contrasti decisivi e solido e quando è in apnea gioca d’esperienza. Va detto che sulla sua corsia, per la prima volta dall’inizio, c’era Lindstrom: intesa tutta da affinare.

Ostigard: 7,5. Rapido nelle scelte, dinamico e “cattivo”. E’ lui a trovare il colpo di testa vincente che vale il vantaggio del Napoli: stacca imperioso e con il tempo giusto sulla punizione di Zielinski. Anche il feeling con Natan è degno di nota.

Natan: 7. Ancora una prova di grande concretezza. Ha l’intelligenza di fare il necessario, non ha mai il prurito di voler strappare l’occhio con interventi vistosi. Spazza l’area, tiene bene in marcatura, tranne una volta su Krstovic che però si aiuta con la mano nell’azione che porta al gol poi annullato a Strefezza. Quando è necessario si spinge anche in avanti.

Olivera: 6-. Concede troppo spazio ad Almqvist e passano troppi palloni dalle sue parti. Nella ripresa trova le misure, ma si vede poco sui cross e in avanscoperta.

Anguissa: 7+. Perde pochissimi palloni, ma solo quando si intestardisce in azioni solitarie. Per il resto è una belva affamata che domina nelle praterie e nei duelli. 

Lobotka: 7+. Faro che annuncia un porto sicuro per il vascello azzurro che ha ritrovato stabilità anche in mare aperto. Vela e timone tra spinta e direzione. Dal ’75 Cajuste: 6. Voto di fiducia per l’ordine con cui amministra il compito.

Zielinski: 7. Quando ha il pallone tra i piedi lo guardi perché sai che può accadere sempre qualcosa, come nell’attimo in cui pesca Ostigard in area nell’azione del gol. Quando non ha il pallone, lo cerchi e speri gli possa arrivare. Dall’83 Gaetano: 7,5. Segna un gol bellissimo, da fuori area, e conquista un rigore nel tentativo di riprendere il pallone in affondo su un difensore. In pochi minuti indovina praticamente tutto.

Lindstrom: 6-. Nessun errore da sottolineare, nessuna giocata da ricordare. Costringe Di Lorenzo agli straordinari in contenimento e in fase offensiva è quasi anonimo. Dovrà lavorare tanto per orientarsi sulla corsia di destra. Dal 56′ Politano: 7,5. E’ in un momento straordinario in cui gli riesce tutto o quasi. Padrone dei propri mezzi tecnici, disegna calcio e semina il panico. Osimhen gli lascia la battuta di un rigore e lui gradisce segnando il quarto gol del Napoli.

Simeone: 6,5. Impossibile chiedergli la profondità e la rapidità di passo di Osimhen (pochi al mondo come il nigeriano), però si fa sentire in area ed è sempre utile in manovra come nei fraseggi sulla trequarti prima del tiro con il quale sfiora il palo. Si fa anche ammonire. Anche per questo Garcia lo lascia negli spogliatoi prima del secondo tempo.  Dal 46’ Osimhen: 7,5. L’intesa con Kvaratskhelia è letteratura non solo sportiva, siamo su trame dantesche, come direbbe Enzo Decaro. E’ lui stesso a dare al georgiano soggetto e sceneggiatura aprendo un varco sulla sinistra, poi segue gli sviluppi della storia già conoscendo dove va a cadere la sua visione. A quel punto non gli resta che completare la scena con un gol di testa. La smorfia dopo aver segnato, però, non è delle migliori: non esulta, non sembra felice. Appare come un ragioniere di talento alle prese col cartellino da timbrare.

Kvaratskhelia: 8. E’ oltre il calcio quando è in giornata. Ha ritrovato la sua anima sullo specchio di una cascata e viene giù che è una bellezza. I compagni e i tifosi si abbeverano alla sua fonte. Anche Osimhen, che ha ritrovato i gol, ma non se stesso. Dal 57’ Raspadori: 6. Tanta corsa ed un paio di pericolose conclusioni quando la partita era tutta in discesa.

All. Garcia: 7. Aveva bisogno di tempo per studiare i tasselli prima di iniziare a comporre un puzzle che aveva solo bisogno di qualche nuovo colore per riempire buchi. La scelta della formazione iniziale, i cambi, le linee: tutto giusto tra logica e studio dei dettagli.

10, anzi, 10 e lode al pubblico partenopeo: anche al Via del Mare una lezione di tifo appassionato.



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