Queste sono state le dichiarazioni di mister De Rossi dopo la partita con l’Empoli.
Cosa è mancato stasera?
“Premesso che la voglio rivedere, ma su due piedi ti rispondo che è mancata l’energia, è mancata l’intensità, soprattutto nel primo tempo. La palla scorreva lenta, giocavamo sempre indietro, andavamo poco in avanti. Quando siamo andati in verticale, che era come l’avevo preparata, siamo stati anche abbastanza pericolosi o vicini ad esserlo, con Artem e queste giocate dirette.
E poi, quando giochi contro squadre che sanno chiudersi dietro, se palleggi lento, non fai le preventive e non sei attento quando perdi palla, inizi a prendere i contropiedi, perdi fiducia, perdi centimetri, perdi spazio e prendi gol. Nel primo temo, hanno meritato di passare in vantaggio. E poi non ti gira nemmeno la fortuna”.
Per ritrovare quell’identità dello scorso anno, cosa bisogna fare?
“Bisogna andare forte. Ormai nel calcio bisogna andare forte. E io devo essere bravo a scegliere quelli che vanno forte”.
Forse avreste dovuto occupare di più le fasce, specialmente con un centravanti come Dovbyk, che mi sembra un po’ in difficoltà sul fraseggio stretto ed è stato servito poco con i cross dalle fasce.
“Sì, assolutamente. I loro quinti aperti lì ci hanno un po’ infastidito. Dopo 20 minuti avevo già chiesto di cambiare ma ogni si incrociavano e tornavano nella posizione iniziale. Sì, Artem va servito in profondità, va servito nello spazio, va servito con palla alta e gli va tolta un po’ di pressione al centro dell’area, perché se l’area la riempie lui da solo, diventa impossibile per lui ricavarsi gli spazi giusti: anche con il fraseggio, soprattutto quando è spalle alla porta, negli ultimi 16 metri. Abbiamo visto tanti video suoi a Girona, dove teneva palla e appoggiava per il tiro dal limite dell’area. Penso che oggi l’abbia fatto un paio di volte.
Sì, va servito meglio, va fatta meglio la formazione, vanno fatte tante cose che possono migliorare queste prestazioni. Però, ripeto, nel secondo tempo non è che abbiamo fatto una tattica particolare, o chissà cosa: eravamo mezzi disperati e sullo 0-2 abbiamo iniziato ad andare fuorigiri. È così che si vincono le partite, o si pareggiano, o si rimettono in piedi”.
(Parla Giancarlo Marocchi, oggi talent di Sky Sport) Come ex centrocampista, ho cercato di difendere i tuoi. Quando hai troppo trequartisti che ti vengono incontro, è l’inizio del pericolo: ovvero, ti vengono a prendere la palla tra i piedi, tu ti allarghi un po’, i tuoi difensori si allargano ed ecco che inizia il pericolo. Ho visto molte volte questa situazione.
“Il fatto che si venisse a prendere palla troppo sui piedi era quello che avevo chiesto di non fare e che ho cercato di ribadire a fine primo tempo. Ma quello è il motivo per cui perdi palla, magari, del perché non sfondi in fase offensiva. Il motivo per cui prendi i contropiedi è perché non sei attento sulle marcature preventive. Ci abbiamo lavorato molto ma evidentemente ci dobbiamo lavorare ancora di più.
Ma non è un discorso di centrocampisti o di attaccanti, anche se poi i nostri difensori hanno fatto una prestazione incredibile: sono stati un po’ molli sulle preventive nel primo tempo, ma poi hanno tenuto il campo da soli nella ripresa. Sono stati bravissimi”.
È difficile far giocare insieme Dovbyk, Dybala, Soulé e Pellegrini? I contropiedi presi dipende dalla difficoltà di trovare equilibrio o è solo una questione di condizione?
“I contropiedi non te li fanno evitare Dovbyk, Dybala o Pellegrini: è da dietro che bisogna essere più aggressivi, fare fallo, cercare di accorciare il campo. Se non ci lavori sopra, accadrà in tante partite. L’altro anno prendevamo i tiri in porta troppo velocemente dopo avere perso palla: ci abbiamo lavorato abbastanza e oggi ci siamo un po’ ricascati”.
Source link
RELATED POSTS
View all