Le 5 verità di Milan-Atalanta 1-1: rossoneri piú brillanti, Leao da applausi

Milan-Atalanta, match valido per la 26esima giornata di Serie A, è terminato sul punteggio di 1-1 frutto delle reti di Leao e Koopmeiners (su rigore). Un buon punto per la Dea, che rimane al quinto posto. Milan sempre terzo e con un Leao fiammante. Qui di seguito l’analisi del match in cinque punti.

Continuo, costante, fiammante. In una di quelle serate magiche che solo pochi giocatori riescono ad avere. Rafa Leao – dopo la firma in Europa League contro il Rennes – si sblocca anche in campionato e si afferma come assoluto protagonista di Milan-Atalanta. E non solo per lo splendido gol che ha stappato il match. Strappi, dribbling, falli subiti, occasioni create. Pioli ha dichiarato nel post match che questa è stata una delle migliori prestazioni del portoghese da quando lui allena il Milan e che vuole capire perché il livello delle sue esibizioni non è sempre questo. Già, molti si chiedono perché il numero 10 rossonero, con queste potenzialità e queste doti, non riesca ad ed essere sempre incisivo allo stesso modo. Un enigma da risolvere, ma quando Leao gioca così, il prezzo del suo cartellino non ha un tetto massimo.

20 tiri a 8, con il 69% di possesso palla e almeno 4 occasioni nitide create oltre al gol di Leao. Di contro un rigore (fiscalissimo) fischiato contro e nessuna vera parata di Maignan, se non quella a gioco fermo nel finale. Il Milan di Stefano Pioli ha messo sotto l’Atalanta di Gasperini e ai punti avrebbe meritato di uscire vittorioso dal Meazza. La squadra rossonera ci ha provato in tutti i modi e non è stata premiata dalla sorte, pur creando i presupposti per ottenere un successo pesante. Resta l’ottima prova corale e la reazione alle sconfitte con Monza e Rennes. Un passo in avanti.

Al contrario non ha destato una grande impressione la partita dell’Atalanta. La squadra di Gasperini ha faticato, ha barcollato, è rimasta in piedi e alla fine è stata salvata dal rigore di Koopmeiners. Complessivamente la Dea ha giocato una partita più difensiva che offensiva, faticando enormemente nella gestione di ritmi e possesso. Uscire imbattuti da San Siro è comunque motivo d’orgoglio per i bergamaschi, che però abbiamo apprezzato in versione migliore in altre serate.

È entrato ancora una volta malissimo in partita Gianluca Scamacca, che negli ultimi tre mesi oltre ad aver perso il posto da titolare, è scalato molto indietro nelle gerarchie gasperiniane. Una mezz’ora finale molla, inconsistente, flagellata da errori continui, anche nei controlli più banali. Scamacca sta rischiando davvero di perdere l’Europeo e la considerazione di Spalletti. Atteggiamento sbagliato, condizione fisica discutibile, poca concretezza: fino ad ora disastroso il 2024 dell’ex Sassuolo e West Ham.

Pur con prestazioni diverse e modalità differenti, il pareggio di Milano va bene sia ai rossoneri che all’Atalanta. La squadra di Pioli rimane terza e mantiene sette punti di vantaggio su quella di Gasperini, che comunque allunga la striscia positiva e rimane vicina al Bologna, quarto da solo a +2 sui bergamaschi. I rossoneri sono cresciuti nel 2024 e hanno tutte le carte in regola per chiudere nelle prime quattro posizioni finali. I nerazzurri fanno la corsa sul Bologna e al tempo stesso controllano da vicino il discorso ranking per l’eventuale quinta classificata aggiuntiva all’Italia. L’1-1, a conti fatti e nel momento attuale, non ha deluso nè Milan nè Atalanta