Lazio, gol col contagocce e punte a secco: ecco la cura Sarri per sbloccarli

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Il tecnico si è dedicato alla difesa, ora focus sull’attacco: deve sfruttare meglio le punte in rosa

Stefano Cieri

Giornalista

Parlare di allarme è forse eccessivo, visto che la stagione è appena iniziata e non si possono ancora dare giudizi compiuti su qualsiasi aspetto di una squadra. Ma se c’è un elemento che salta subito agli occhi a proposito delle prime due amichevoli giocate dalla Lazio è quello della difficoltà ad andare in gol. Appena 4 le reti realizzate nelle prime due uscite, 3 contro la Primavera biancoceleste, 1 (per giunta su rigore e in pieno recupero) contro l’Avellino. Come sono lontane le ultime estati, quando serviva il pallottoliere per contare i gol segnati dai biancocelesti. È vero che quest’anno – essendo stato svolto il ritiro in sede – non ci sono stati test contro formazioni dopolavoristiche, però è anche vero che dalle due partite, in particolare quella in famiglia con la Primavera, era lecito attendersi un numero di reti maggiore.

Centravanti a secco

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Il dato più preoccupante è che a segnare le poche reti sono stati esterni (Pedro e Cancellieri) o centrocampisti (Basic e Guendouzi). Sono invece rimaste a secco le prime punte: Castellanos, Dia e Noslin. E per quello che possono valere le statistiche nel calcio estivo, è difficile trovare precedenti simili, con i centravanti in organico senza reti nelle prime due amichevoli stagionali. Castellanos in realtà un gol lo aveva segnato (sabato a Frosinone), ma un arbitro troppo fiscale ha visto una lieve spinta dell’argentino su un difensore dell’Avellino. In ogni caso quella della scarsa vena realizzativa degli attaccanti è una caratteristica che si era manifestata già lo scorso anno (anche se non in maniera continuativa) e che rischia di riproporsi quest’anno. È – anche – l’onda lunga del dopo Immobile. Per una squadra abituata ad avere un maxi-bottino di reti dal suo centravanti, è inevitabile andare in difficoltà dopo che quel giocatore va via. Nella scorsa stagione Castellanos e Dia hanno assicurato 26 reti in due. Ma giocando assieme quasi sempre. Quest’anno la coesistenza non sarà possibile e i numeri singoli (14 reti l’argentino, 12 il senegalese), se non migliorati, sarebbero insufficienti.

Effetto Sarri

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A risolvere la situazione proverà Maurizio Sarri. Il tecnico in questo momento si sta dedicando maggiormente alla fase difensiva, che è stato il vero, grande problema della scorsa stagione. Nelle prime due uscite, in effetti, al di là degli zero gol subiti, la Lazio ha dato un’immagine di solidità molto maggiore rispetto a quella che abitualmente forniva nella scorsa stagione. Il 4-3-3 sarriano è in questa fase molto prudente, a volte sembra più un 4-5-1 che un vero 4-3-3. Una scelta dettata appunto dalla necessità di dare alla squadra solide fondamenta. Il Comandante è però sicuro che più avanti la squadra diventi più presente e pericolosa nell’area avversaria. E che i centravanti, una volta che saranno meglio riforniti, comincino a fare gol. Magari non accadrà subito (i prossimi sono tra altro test severi, con Fenerbahce e Galatasaray), ma l’obiettivo è essere pronti per l’inizio del campionato.



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