Champions ancora possibile. Il tecnico punta su chi era assente in Europa League
Voltare pagina. È l’imperativo categorico in casa Lazio dopo la doccia gelata dell’eliminazione ai rigori in Europa League. Una necessità prima ancora che un dovere perché, anche se la delusione è stata cocente e ci vorrà tempo perché la ferita si rimargini, la squadra di Baroni non può permettersi il lusso di fermarsi. In campionato c’è un obiettivo fondamentale da inseguire, quello della qualificazione alla prossima Europa. Con ancora aperti tutti gli scenari, dal più prestigioso (il pass per la Champions) a quello comunque importante (accesso in Europa o Conference League) al più deleterio (fuori dalle coppe). La Lazio è a tre punti dal quarto posto della Juventus (con lo scontro diretto con i bianconeri da affrontare all’Olimpico), ma anche con tre soli punti sull’ottavo posto (il primo dei non qualificati), occupato dalla Fiorentina.
Ricarica Baroni
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Il tecnico sa bene che questo è il momento più delicato della stagione. Gestire la delusione per l’uscita dalla coppa non è facile. E infatti le scorie fisiche e mentali fino a ieri non erano state ancora smaltite. Tanto che Baroni ha comprensibilmente lasciato a riposto tutti i giocatori impiegati contro il Bodo ad eccezione di quelli entrati nel finale. Solo palestra quindi per i reduci del match con i norvegesi. Più che sulle gambe l’allenatore ha cercato di lavorare sulla testa dei suoi uomini. Sforzandosi di far comprendere loro che, nonostante la delusione, non è il caso di mollare proprio adesso. Anche perché c’è tutta la possibilità di centrare un traguardo impensabile a inizio stagione come quello della Champions. Un obiettivo che, se conquistato, derubricherebbe l’eliminazione col Bodo ad un incidente di percorso, per quanto doloroso. E in ogni caso pure l’accesso all’Europa cosiddetta minore sarebbe comunque un modo per archiviare positivamente la stagione.
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A Genova si cambia
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Ma, se a livello mentale la ricarica è realizzabile pure in tempi brevi, lo stesso non si può dire dal punto di vista fisico. Baroni è quindi intenzionato a rivoluzionare la formazione per la partita di domani a Marassi con il Genoa. Il tecnico farà le sue valutazioni fino all’immediata vigilia della sfida. E sulle scelte influirà tantissimo il modo in cui nelle prossime ore recupereranno energie i giocatori usciti stremati dai 120 minuti di giovedì. Al momento però sono almeno 7-8 i cambi preventivati rispetto all’undici inizialmente schierato contro il Bodo. I “sopravvissuti” saranno Mandas tra i pali, Gila in difesa e poi Guendouzi e Zaccagni, ma anche sull’impiego di questi ultimi due non c’è certezza, soprattutto per Zaccagni che è acciaccato. La difesa sarà per tre quarti diversa, con i rientri di Gigot, Pellegrini e Hysaj, in mediana tornerà titolare Belahyane, sulla trequarti si rivedranno Dele-Bashiru, Tchaouna e anche Noslin se Zaccagni non dovesse farcela. Dia sarà la prima punta. Oltre all’esigenza di puntare su forze fresche Baroni pensa pure di utilizzare i due uomini usciti peggio moralmente dal giovedì nero: Tchaouna e Noslin (hanno sbagliato dal dischetto). Puntare sulla loro voglia di riscatto può essere la chiave giusta per realizzare il riscatto generale della Lazio.
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