Cosa c’entra il big match del weekend con il cinquantenario del personaggio cult di Paolo Villaggio?
L’autogol più fantozziano del campionato? Quello di Amir Rrahmani, che a Como imbucò un retropassaggio no look. Che numero di maglia aveva Fantozzi nell’epica partita Scapoli-Ammogliati, in cui fece autogol su rinvio? Il 13 di Rrahmani. E di che colore erano le maglie delle squadre che lottarono su un campo annaffiato dalla Nuvola dell’Impiegato più di quanto ami Conte? Scapoli in casacca a strisce rosse e nere, Ammogliati in azzurrino. Un colpo d’occhio da Napoli-Milan. Coincidenze arcane e sospette: il dio del calcio ha piazzato la sfida di domani al Maradona per onorare il 50° anniversario, caduto giovedì, del primo Fantozzi, arrivato al cinema il 27 marzo 1975. Un tributo doveroso al capolavoro di Paolo Villaggio che ha regalato gemme come la Coppa Cobram e la partita di tennis nella nebbia Fantozzi-Filini.
“ho fatto gol!”
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Giusto che anche la Serie A omaggi il ricordo. Come? Per esempio, chi segna, invece di mimare i cuoricini, potrebbe alzare un braccio e urlare in corsa: “Ho fatto gol!”, come il geometra Calboni. Se Lucca e un suo compagno si ritroveranno sul dischetto del rigore, dopo il noto precedente, potrebbero scambiarsi cortesie: “Batti…”, “No, batti lei…”. Anche senza rompere una finestra, qualcuno chieda: “Chi ha fatto palo?”. Mezzo secolo di Fantozzi, che poi siamo noi, con i nostri sogni e le nostre viltà. Spietato, ma anche profetico. In “Fantozzi in paradiso” celebrò la sacralità del “mercoledì di coppa”, “l’unica gioia della mia vita”. Si giocava Milan-Goteborg, quello dei 4 gol di Van Basten. Non lo abbiamo ascoltato e oggi viviamo di spezzatino, Conference e falsi 9.
