I nerazzurri steccano l’esordio Mondiale: a Los Angeles solo 1-1 col modesto Monterrey. Chivu non ha avuto ancora il tempo di incidere: “Ma non cerco scuse”.
No, ripartire dopo una batosta e per giunta con un allenatore nuovo e una rosa work in progress non è affatto compito facile. Si spiega così il deludente 1-1 dell’Inter col Monterrey all’esordio nel Mondiale per Club. La prima di Chivu? Nel segno della continuità, in tutti i sensi. Tatticamente, perché il romeno si è affidato al 3-5-2 di Inzaghi, e anche dal punto di vista del risultato, perché i nerazzurri, dopo i flop in Coppa Italia, campionato e Champions, hanno steccato pure negli States.
Inter, Chivu flop: solo 1-1 col Monterrey
Chi sperava di assistere al riscatto dell’Inter al Rose Bowl Stadium di Los Angeles è stato costretto a ricredersi. Chivu, che per ovvi motivi, non ha potuto ancora incidere ha scelto la continuità con una sola vera novità: il golden boy Pio Esposito in attacco al fianco di capitan Lautaro.
Ma contro i messicani del Monterrey – non certo il Paris Saint-Germain visto nella finalissima di Monaco – è scesa in campo una squadra poco solida in difesa, come certificato dal gol di testa incassato al 25′ dallo specialista Sergio Ramos, piuttosto sulle gambe e con idee ancora confuse. Non fosse il Mondiale, si parlerebbe di partitella estiva. Ma così non è e, allora, suona già (e di nuovo) il campanello d’allarme. A salvare i nerazzurri dal naufragio il solito Lautaro poco prima dell’intervallo. Nella ripresa senza acuti gli esordi dei nuovi acquisti Luis Henrique e Sucic.
La prima del nuovo allenatore: l’analisi
Il prepartita è stato scosso dalle parole del ceo dell’Al Hilal, Esteve Calzada, che ha riferito come l’accordo con Inzaghi fosse stato raggiunto già prima della finale di Champions. Non il modo migliore per arrivare al primo appuntamento Mondiale. Da Simone a Chivu – per ora – la svolta non c’è stata. Ma lo ripetiamo a scanso di equivoci: sono trascorse poco più di due settimane dalla partitaccia di Monaco e il tecnico romeno ex Parma è tornato ‘a casa’ solo da pochi giorni.
E, infatti, nel suo primo post gara sottolinea che “l’Inter ha fatto il massimo, il meglio di ciò che aveva oggi dentro”. Di più non si poteva, anche se sui social i tifosi si sono scatenati. E aggiunge: “Non cerco scuse. Non abbiamo tante energie e siamo andati un po’ in difficoltà. Avremmo potuto far meglio, ma nel complesso è stata una buona prova: abbiamo creato tanto, anche se ci è mancata fame sotto porta”.
I nuovi acquisti e il concetto di vergogna
Nella ripresa Chivu ha gettato nella mischia anche i nuovi acquisti Sucic e Luis Henrique. Primo assaggio di nerazzurro, ma “troppo presto per dare un giudizio, con noi hanno fatto con noi un allenamento e mezzo. Però ho visto cose buone”. Il pareggio col Monterrey costringe l’Inter a non steccare la prossima contro la formazione gli Urawa Red Diamonds, prima di giocarsi la qualificazione col River Plate.
La delusione c’è, è innegabile. Ma quando all’ex tecnico del Parma viene chiesto se prova imbarazzo, risponde in maniera filosofica: “Non dobbiamo mai vergognarci di quello che facciamo in campo, perché il calcio non rispecchia sempre ciò che è scritto sulla carta”.