La vittoria al fotofinish in Ungheria rilancia gli Azzurri in chiave Mondiale ma non nasconde i difetti della squadra. Il ct esalta la reazione dei suoi “a ogni ceffone subito”
Altro che montagne russe, “c’era da morire oggi”. Gattuso commenta così il festival del gol che ha premiato l’Italia rilanciandola nella corsa Mondiale: 5-4 a Israele in Ungheria al termine di una partita dalle infinite emozioni. Se Kean e Retegui hanno ancora una volta primeggiato, sono tanti, troppi gli errori commessi dagli Azzurri.
Israele-Italia, sorpasso all’ultima curva: l’ammissione di Gattuso
Ai microfoni della Rai Gattuso appare stremato. Così come tutti i tifosi italiani che hanno seguito il match con Israele incollati alla tv. Errori, anzi orrori come i due autogol di Locatelli e Bastoni, ma anche prodezze come i gesti tecnici di Kean, Politano e gli assist in serie di Retegui, fino al sigillo del 5-4 griffato Tonali che ha consentito all’Italia di acciuffare l’undici di Ben Shimon al secondo posto nel Gruppo I delle qualificazioni Mondiali.
“C’era da morire oggi” confessa Ringhio. “All’inizio ci hanno sorpreso un po’, ma quando ci spingevamo in avanti con i due attaccanti li mettevamo in difficoltà. Oggi la gamba non è stata brillantissima, ci sta alla seconda partita”.
Il ct individua il difetto della Nazionale
“Ci tenevamo alla vittoria, perché per noi era fondamentale. Ma siamo dei pazzi: abbiamo preso dei gol assurdi”. Non ci gira certo intorno, il ct che ha vinto anche la sua secondo partita al timone della Nazionale, seppur in maniera meno brillante e convincente rispetto all’esordio da urlo contro l’Estonia.
Gattuso individua il difetto di fabbrica dell’Italia: “Siamo troppo fragili, concediamo gol troppo facilmente. Penso che i ragazzi lo sanno, ma questo è un problema che devo risolvere io”. Ma sottolinea anche cosa ha gradito: “Bisogna dare merito ai ragazzi: a ogni schiaffone che abbiamo preso, abbiamo avuto la forza di reagire”.
Che cosa è mancato contro Israele
Gattuso sottolinea la mentalità della sua squadra. “Anche se non è stata una grandissima giornata, c’è stato cuore, si è vista voglia. Ma è mancata un po’ di furbizia, soprattutto sul 4-2”.
L’ex allenatore di Milan e Napoli evidenzia più volte che la responsabilità di quanto successo in campo non è colpa dei calciatori, ma è un aspetto su cui deve lavorare – e tanto – insieme al suo staff tecnico. “Godiamocela, sono stati otto giorni incredibili. Ma sappiamo che dobbiamo migliorare se vogliamo realizzare qualcosa di importante”.