Tudor dispone di una rosa ampia ma ha ancora diversi ruoli scoperti e deve risolvere il nodo di Vlahovic. E per certi esuberi già studia il riciclo…
Ricchissima eppure incompleta. È il paradosso della Juventus. Il gruppo bianconero si raduna oggi a poco più di tre settimane dalla fine del suo Mondiale per club, negli ottavi contro il Real Madrid e a un mese esatto dal debutto in campionato contro il Parma. Igor Tudor, confermato non senza qualche riserva alla fine dello scorso campionato, ricomincia con un gruppo nutrito, ma molto lontano dal progetto che idealmente dovrebbe costituire la Juventus 2025-26. Dal punto di vista della preparazione, una trentina di giorni sono pochi per presentarsi al via, ma il calendario è stato forzato dalla necessità di smaltire le fatiche supplementari americane, che restano comunque un’incognita sulla stagione. Meno giustificabile è il ritardo sul mercato: tra la Juve che c’è e quella che Tudor ha in testa ci sono almeno cinque caselle ancora da riempire. Mica poche. Attenzione: la rosa è numericamente adeguata, ma il progetto non prevede più tanti di quelli che attualmente sono sotto contratto. E quindi i numeri “veri” in realtà finiscono per ridursi.
