Pare che tutti gli allenatori senza contratto nelle ultime ore abbiano spento il cellulare. E’ questa la storiella che circola negli ambienti giallorossi, ambienti che riguardano soprattutto i tifosi, ma come tutti sanno “chi pensa al peggio certe volte ci azzecca”. Se ripercorriamo l’ultimo anno della AS Roma, la società a guida statunitense è passata da uno come Mourinho, lo Special One a Ivan Juric. Beninteso, il tecnico croato non ha nessuna colpa, forse l’unica è quella di avere accettato una panchina stretta, scomoda. Una squadra pensata male, da un altro tecnico, De Rossi e presa in carico, da Juric appunto. Ma tra Juric e il fù Mou, c’è stato DDR, non uno qualsiasi, un ex capitano, ma senza futuro nella capitale.
Una discesa agli inferi? Molti pensano di sì ed evidentemente dopo la prestazione imbarazzante al Franchi contro la Fiorentina se ne ha la certezza. Ma alla Roma e a Roma sono tutti abituati, l’anno zero è sempre dietro l’angolo, scelte sbagliate sempre, tanti a parlare ma mai quelli che dovrebbero farlo. Qui entra in gioco una società che ha deciso di sottrarsi alle polemiche costanti sotto il cielo romano, ma ora si è passata la misura. Da più parti si invoca l’intervento della dirigenza a stelle e strisce, molti degli attori principali, attuali e del passato hanno invocato l’intervento della famiglia Friedkin.
Fiorentina vs Roma – gol di Bove (lapresse)
Tante parole e tanti pensieri all’ombra del Cupolone, da Ranieri a Totti (poche ore prima dell’esonero di De Rossi) e poi Boban, e l’ev Ds della Roma Walter Sabatini che non è stato mai un fan del politically correct, “Nella Roma deve cambiare il modo di pensare al calcio, va pensato con tratti di umanità, intelletto. Il calcio è uno sport stupido per persone intelligenti, va ridisegnato e rivisitato il rapporto della proprietà con questa città, e con il lavoro che stanno facendo”, ha proseguito Sabatini. “I giocatori hanno giocato contro Juric? No, non ci credo. Hanno semplicemente giocato malissimo. Io per tanti anni di calcio non ho mai visto un giocatore giocare contro il proprio allenatore. Posso capire un giocatore che non si uccide per il proprio tecnico ma qualcuno che ci gioca contro non ci credo. Ho visto solo una prestazione imbarazzante. Che medicina serve? Serve pensare il calcio in maniera più generosa, più bella, più aperta, arrivo a dire più sorridente. Il calcio è un beneficio per tutti, basta pensare alla partita di ieri tra Juve e Inter per capire che il calcio è un cemento che tiene insieme la gente. Gioiosamente. Il calcio è un divertimento e non può essere mai considerato un sacrificio. Il mio riferimento è alla società. La proprietà deve apparire, c’è l’impressione che ci sia una solitudine assoluta nella Roma, basta che appaiano i dirigenti e i proprietari e parlare nello spogliatoio, o che mettano qualcuno. Mettessero una persona. La Roma ha perso l’anima, e su questo non ci sono dubbi, basta pensare alla partita di ieri. All’ipotesi di un comportamento coatto dei calciatori non ci credo e non è così”.
Fiorentina vs Roma – esultanza di Kone (lapresse)
Siamo alle solite? A Roma c’è una certa abitudine negli ultimi anni, al tutti contro tutti, al vorrei ma non posso, Dybala si o no, manca il terzino destro, peraltro tutti interrogativi legittimi. E allora, allora la famiglia Friedkin dovrebbe prendere una posizione netta, si continua, si vende, si costruisce una società con dirigenti competenti? E lo stadio è o no è la conditio sine qua non per continuare o lasciare? Domanda da un milione di dollari, anche se la famiglia americana di dollari in questa campagna acquisti ne ha tirati fuori (120 milioni) parecchi, non si vede la luce. Una Conference League è tutto quello che si ha in bacheca, un po’ pochino.
Fiorentina vs Roma – esultanza di Kean (LaPresse)
Il ‘Day after’ a Trigoria, non può essere un giorno come gli altri. Gli occhi di tutti sono sulla società lontana: cosa faranno i Friedkin con Ivan Juric, chiamato appena 40 giorni fa e ora più che mai in bilico? Indiscrezioni si rincorrono sui social, ma le informazioni reali sono poche: di certo, il ds Ghisolfi, praticamente unica figura societaria superstite a Roma, non andrà a Parigi insieme a Hummels e Dovbik per la cerimonia del Pallone d’Oro, indice che la situazione, come è ovvio, richiede la sua presenza in ufficio.
In mattinata si era sparsa la voce che l’allenamento previsto per le 12 sarebbe saltato, poi che è stato spostato. Alla fine, Juric dirigerà comunque la sessione con la squadra. Mentre De Rossi, esonerato dopo appena 4 partite e ancora sotto contratto viene visto da più parti la soluzione più logica in caso di addio del tecnico croato: ma non ci sono conferme di contatti in corso con l’ex “Capitan futuro”, peraltro proprio negli Usa in vacanza con la compagna. Suggestioni più mediatiche che reali, per ora, sono i nomi di Claudio Ranieri, grande vecchio richiamato magari con un ruolo da dirigente, o addirittura di big al momento liberi come Allegri o Mancini. Saranno comunque ancora ore di tensione e incertezza, aggravate dall’incombere, già giovedì sera, di un nuovo turno di campionato. E sarà, ironia della sorte, proprio il Torino a scendere in campo in un Olimpico che si prevede plumbeo come non mai. I granata troveranno il loro ex condottiero sulla panchina della Roma? L’unica cosa certa è che nessuno, a Trigoria, ancora lo sa.