Il tecnico tedesco racconta la sua prima esperienza in Italia: “Sono soddisfatto del nostro campionato: Thauvin fa sempre la differenza. Sanchez? Deve capire anche lui cosa è meglio”
La risposta che tanti attendono è un po’ come il dessert, il boccone più goloso, che arriva a fine pasto. Il tecnico tedesco dell’Udinese Kosta Runjaic, che oggi tornerà a casa “da mia moglie e dai miei figli nella regione del Rheingau” dà una certezza a un ambiente in fermento. Sarebbe felice di allenare l’Udinese anche la prossima stagione? “Ma certo! Che domanda! Ho ancora un anno di contratto e non ho intenzione di andare via”. Sono giorni caldi a Udine. L’argomento primario è l’imminente cessione del club da parte della famiglia Pozzo dopo 39 anni a un fondo newyorkese. Preoccupazione e speranza sono al 50%. Ma, in attesa di un closing che potrebbe arrivare la prossima settimana, bisogna fare un punto sull’annata bianconera, la prima di Runjaic che arrivava dalle esperienze in Polonia, da semisconosciuto, e che ha portato in salvo la barca con due mesi di anticipo. “Nel complesso, e guardandola con obiettività, possiamo essere soddisfatti della stagione. Abbiamo mantenuto le distanze dalla zona retrocessione per tutto l’anno. Questa era la priorità assoluta. In alcuni momenti ci siamo anche avvicinati allo stile di calcio che ho in mente, difendendo in modo più aggressivo e giocando molto attivamente in attacco con più possesso palla. Ma ci sono state anche settimane in cui io e il mio staff tecnico abbiamo trascorso un po’ più tempo del previsto davanti al computer ad analizzare gli errori”.
