Kolo Muani-Juve, il Psg fa muro: la trattativa

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Randal non è nei piani di Luis Enrique e Tudor lo vuole, ma il club parigino lo ha pagato oltre 70 milioni e non vuole svenderlo. Sondaggio Newcastle per Savona

Matteo Nava

Giornalista

Se non ci saranno importanti novità nei prossimi cinque giorni, il 23 luglio – mercoledì – Randal Kolo Muani dovrà presentarsi al centro sportivo di Poissy come tutti quei calciatori del Paris Saint-Germain che non hanno preso parte alla spedizione che ha sfiorato la vittoria del Mondiale per Club negli Stati Uniti d’America. Se i titolarissimi di Luis Enrique godranno ancora di qualche giorno di meritato riposo dopo il profondo cammino nel torneo a stelle e strisce, tutti gli altri giocatori a libro paga dei parigini dovranno infatti attenersi alle direttive societarie: pronti e carichi al pre-raduno per iniziare il lavoro estivo, anche chi non rientra nel progetto dell’allenatore spagnolo come l’attaccante rientrato dal prestito alla Juventus o il centrocampista Renato Sanches, di ritorno dall’anno in affitto del Benfica. Considerando il lungo braccio di ferro che sta caratterizzando le trattative tra i bianconeri e il club della capitale francese, una mossa prettamente formale può anche avere le sembianze di una sorta di prova di forza: il muro resiste, anche se al momento nessuna contendente sembra aver voglia di affondare il colpo per l’ex Eintracht come sta facendo la Signora. 

Lo stallo

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 Vista l’assenza dei pezzi grossi del Psg, il raduno del 23 e i primi giorni di allenamento non diranno molto dello status del calciatore nel club che ne detiene il cartellino e soltanto a inizio agosto si capirà se i membri della rosa lavoreranno tutti insieme oppure se gli esuberi suderanno a parte. In ogni caso l’operazione di conferma di Kolo Muani resta complessa, per la Juventus. Il centravanti è una richiesta esplicita di Igor Tudor, che lo ha apprezzato nei primi mesi vissuti insieme alla Continassa, e il dg Comolli prova a esaudire il desiderio del suo allenatore con un tavolo delle trattative che, di fatto, non si è mai chiuso né ha subito decisive accelerate. Il problema, lato Psg, è che nel 2023 il nazionale francese è costato addirittura 70 milioni di euro più bonus per strapparlo all’Eintracht Francoforte dopo la migliore stagione della sua vita, da 23 gol e 17 assist. Ergo: vietato svendere Randal per non generare una minusvalenza dolorosa per le casse pur ricche della società. In questo senso il fatto che Luis Enrique non conta sul 26enne è un’arma a doppio taglio per la Signora. Da una parte non c’è da convincere nessuno (il calciatore non vede l’ora di tornare a Torino definitivamente e il club non vede l’ora di alleggerirsi del suo ingaggio), ma dall’altra Comolli si è visto rispondere più volte che il Psg vuole monetizzare. Lo stallo, insomma, resta: i bianconeri insistono per un prestito oneroso con diritto di riscatto, i parigini chiedono una cessione o perlomeno un obbligo di riscatto per un’operazione che potrebbe aggirarsi intorno a 40-45 milioni di euro. 

Le uscite

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 Il mercato della Signora, però, è estremamente legato alle uscite: Dusan Vlahovic resta un esubero ingombrante come Douglas Luiz che flirta con la Premier League (Everton e West Ham su tutti) e proprio dall’Inghilterra arriva l’ultima novità, con il Newcastle che ha fatto sondaggi per Nicolò Savona.



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