Dopo il successo sulla Dinamo Kiev il centravanti è tornato sulla polemica riguardante il penalty battuto dal compagno di squadra contro il Sassuolo
Cose di campo, comuni tra compagni di squadra: dopo la vittoria sulla Dinamo Kiev, Moise Kean è tornato sul rigore “rubatogli” da Rolando Mandragora in Sassuolo-Fiorentina, episodio che ha fatto emergere nuovi dubbi sull’unità dello spogliatoio viola. E sull’argomento si è pronunciato in maniera piuttosto drastica anche Albert Gudmundsson.
Il rigore “rubato” da Mandragora
La Fiorentina batte la Dinamo Kiev ma a tenere banco in casa viola è ancora l’unità dello spogliatoio, messa in dubbio dall’episodio del rigore “rubato” da Rolando Mandragora a Moise Kean nella precedente sconfitta in campionato in casa del Sassuolo. Nell’occasione il centrocampista si incaricò della trasformazione dopo un diverbio con il centravanti, che poi non esultò neanche al gol del compagno. La vicenda passò in secondo piano rispetto alla prestazione offerta poi dai viola, rimontati e sconfitti dai neroverdi per 3-1. Dopo il successo in Conference League, però, Kean ha voluto fare chiarezza sull’episodio.
Kean fa chiarezza
Per il centravanti della Fiorentina ciò che è accaduto al Mapei Stadium non ha rappresentato nulla di allarmante. “È andato un po’ così, un po’ come ai giardinetti – ha dichiarato Kean ammettendo dunque un comportamento infantile – Uno vuole tirare e l’altro anche, comunque a volte capita”. Per l’attaccante, però, il diverbio con Mandragora è stato solo un sintomo dell’attaccamento dei due alla causa della Fiorentina. “Vogliamo dare tutti tutto, è una cosa positiva perché vogliamo dare tutti qualcosa in più per la squadra”, ha detto Kean, spiegando poi che il rapporto con Mandragora non ha risentito della vicenda: “È successo, ma siamo anche tornati a ridere e comunque non stiamo a guardare queste cose perché ci sono cose più importanti”, le parole dell’attaccante della Nazionale.
L’altolà di Gudmundsson
Nonostante le dichiarazioni di Kean, però, la sensazione è che il caso dei rigoristi resti però aperto in casa Fiorentina. Sull’argomento, infatti, si è pronunciato anche Albert Gudmundsson, che dopo il successo di ieri sera ha di fatto mandato un altolà ai compagni di squadra. “Abbiamo tanti buoni giocatori in grado di tirare rigori ed è normale che in tanti vogliano presentarsi sul dischetto”, la premessa di Gudmundsson, che però successivamente ha piazzato la sua stoccata: “In realtà, però, sono io il rigorista”, ha aggiunto l’islandese. La sensazione, dunque, è che al prossimo rigore per la Viola in campo possa generarsi nuova confusione: a questo punto tocca al tecnico Paolo Vanoli fare chiarezza.

