Juventus, Vlahovic rivela colpevoli esonero poi esce allo scoperto sul futuro

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Il serbo, dopo la vittoria contro l’Udinese, ha portato davanti alle telecamere la frustrazione del terzo allenatore cambiato in un anno e mezzo

Tutto pronto per l’inizio dell’avventura di Luciano Spalletti sulla panchina della Juventus. L’ex ct della Nazionale italiana e del Napoli raccoglierà l’eredità di Igor Tudor, esonerato dopo appena otto giornate di campionato. L’umore all’interno dello spogliatoio non è dei migliori, nonostante il ritorno alla vittoria conto l’Udinese. I tre gol allo Stadium non cancellano il fatto che i risultati della squadra hanno portato all’esonero del secondo allenatore nel giro di sette mesi, in attesa dell’arrivo del terzo. Una frustrazione che ha spiegato perfettamente Dusan Vlahovic.

Vlahovic: “Tre allenatori in un anno e mezzo, la colpa è di tutti”

L’attaccante serbo, tra i pupilli della rosa di Igor Tudor e tra i migliori in campo con l’Udinese, è intervenuto ai microfoni di Dazn nel post partita: “Abbiamo cambiato 3 allenatori in 1 anno e mezzo: dobbiamo guardarci allo specchio e vedere dove stiamo sbagliando”. Vlahovic ha riportato le responsabilità all’interno della squadra, mettendosi lui in mezzo in primis. Incolpare sempre una persona credo non sia giusto, la colpa è di tutti. Oggi abbiamo dato un segnale, ma se non lo facciamo anche nelle prossime partite non è servito a niente. Ringrazio mister Tudor per quello che ha fatto, per ciò che per lui rappresenta la Juventus”.

“Io leader? Ce ne sono tanti in squadra, io non mi ci sento”

La squadra, nella partita contro l’Udinese, ha giocato molto più sciolta, specialmente nel secondo tempo. Sembrava come se giocassero dopo essersi tolti un peso sulle spalle. Viene da chiedere cosa li limitasse così tanto sotto la gestione di Tudor. Lo stesso Vlahovic è stato tra i più pimpanti di tutti: “Io cerco sempre di essere così, a volte riesco mentre altre volte no. Cerco di aiutare la squadra quanto più è possibile, al di là del segnare gol. Stasera l’ho fatto, dobbiamo continuare su questa strada”. Le sue parole nel post partita, nonostante la situazione contrattuale, lo classificano come un leader nello spogliatoio, ma lui non si sopravvaluta: “Faccio ciò che mi viene chiesto: segnare, avere il giusto atteggiamento e aiutare i compagni. Ci sono tanti leader nella squadra, non mi ci sento molto“.

La standing ovation dei tifosi e lo spiraglio per il rinnovo

Oltre al rigore segnato, la prestazione di Vlahovic è stata di quelle importanti: ha lottato per tutto il tempo che è rimasto in campo e ha aiutato molto la squadra. Un po’ quello che sta succedendo da inizio stagione. Gli stessi tifosi juventini, estremamente critici nei suoi confronti fino a metà agosto, ora sembrano spingere per il rinnovo. Intanto, quando è uscito, gli hanno riservato una standing ovation: “Posso soltanto ringraziarli, sono qui da anni. Ci sono stati alti e bassi, ma sono cose normali. Vorrei ringraziarli, mi hanno dato una grande spinta. Quando tutto lo stadio ti applaude è una bella cosa”.

Rinnovo che realisticamente è difficile arrivi prima di gennaio, quando poi sarà libero di cercare una squadra per la prossima stagione. Ma l’attaccante non chiude del tutto la porta, come ha sempre fatto davanti alle telecamere: “Non so neanche quanti mesi manchino alla fine del contratto. Nel calcio mai dire mai, però non so quello che potrà accadere. Il suo contratto con i bianconeri scade a giugno 2026, ma i margini per una trattativa sembrano essersi deteriorati definitivamente la scorsa estate, con il rapporto turbolento con l’entourage del giocatore. Vlahovic conclude: “In ogni caso, non ha senso parlarne adesso vista la situazione in cui siamo. Bisogna parlare poco e lavorare tanto. Sono concentrato soltanto sul presente e il mio unico pensiero è far vincere il più possibile la Juventus”.

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