Juventus, senza Vlahovic cambia tutto: l’ultima tentazione di Spalletti

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Grande preoccupazione per i tempi di recupero dell’attaccante, che rischia di saltare più di 10 gare: scalpitano David e Openda, ma occhio a Yildiz

Tegola Dusan Vlahovic per Luciano Spalletti, che già nel post partita di Juventus-Cagliari aveva confermato laconicamente una prima sensazione negativa: “Si è stirato”. E ora, il tecnico di Certaldo dovrà fare di necessità virtù, puntando tutto sulle qualità di Yildiz e Conceiçao, ma soprattutto affidandosi a coloro che finora hanno avuto meno spazio. Openda e David su tutti. Le alternative non mancano, ma sullo sfondo c’è anche il discorso legato alla situazione contrattuale del centravanti serbo.

Vlahovic, si teme un lungo stop: quante partite salterebbe

Una conclusione fatale poco prima della mezzora di Juventus-Cagliari. Dusan Vlahovic rischia di fermarsi a lungo e di lasciare un vuoto importante per almeno due mesi al centro dell’attacco bianconero. Proprio nel momento in cui il progetto tecnico di Luciano Spalletti sembrava destinato a decollare. Un problema serio all’adduttore sinistro, immediatamente avvertito dall’ex giocatore della Fiorentina, che ha sentito tirare dopo aver calciato e ha subito chiesto il cambio, prima di portare la maglietta sul volto per nascondere la sua disperazione.

Nella giornata odierna, gli esami strumentali al J Medical chiariranno l’entità dell’infortunio muscolare e i tempi di recupero. Qualora venisse confermata una lesione di medio-alto grado dell’adduttore sinistro, Vlahovic rimarrebbe ai box per almeno 50-60 giorni, saltando un minimo di 14 partite, di cui tre di Champions League e dieci di campionato, più l’ottavo di Coppa Italia in programma domani contro l’Udinese di Runjaic. Tantissimi impegni in una fase cruciale della stagione, che vede la Juve rincorrere la zona dell’Europa che conta, con sette squadre in cinque punti là davanti.

Come giocherà la Juve senza Vlahovic

Come cambia l’attacco della Juve senza Dusan Vlahovic? Spalletti perde sicuramente un riferimento, per fisicità e capacità di difendere il pallone, facendo salire la squadra e attaccando saltuariamente la profondità, accompagnato da fantasisti del calibro di Yildiz e Conceiçao. Tra le soluzioni per l’immediato futuro, c’è proprio il gioiello turco, a cui potrebbe essere lasciata la libertà di agire da “falso 9”; ma svariando su tutto il fronte offensivo. Nessun particolare punto di riferimento, ma tanta qualità sulla trequarti avversaria. Un Yildiz “alla Totti” con Spalletti, come ricorderanno tanti tifosi giallorossi, ma in un sistema di gioco differente e con caratteristiche completamente diverse. Due “mezze punte” a supporto e un terzetto molto dinamico, che potrebbe essere così completato dai vari Openda, Conceiçao. McKennie e Zhegrova.

Il sostituto ideale di Vlahovic, seguendo il pensiero di Spalletti, resta Jonathan David, centravanti canadese da cui ci si aspetta molto di più alla Continassa, considerando le decine di reti messe a segno negli ultimi anni con il Lille. In tal senso, la gara di Coppa Italia servirà per iniziare a testare un nuovo trio in attacco, senza dimenticare l’opzione 3-5-2 in coppia con Openda. Spalletti appare convinto e la società spinge per valorizzare il colpo a parametro zero della scorsa estate. Quale occasione migliore per dimostrare il proprio valore.

L’infortunio allontana la cessione a gennaio: cosa succede ora

E poi c’è il nodo mercato. Una situazione contrattuale che resta fragile, con un accordo da trovare a pochi mesi dal 30 giugno 2026. Dusan Vlahovic, con le ottime prestazioni dell’ultimo periodo, aveva riacceso gli interessi di Bayern Monaco, Chelsea e Barcellona, con i blaugrana che potrebbero anche perdere a stretto giro Robert Lewandowski. L’infortunio, però, mette tutto in stand-by, con il calciatore che rischierebbe di tornare a disposizione a febbraio inoltrato. E si sa, a gennaio si cercano soluzioni pronte e funzionali.

Rinnovo sul tavolo a cifre più basse, da spalmare su più anni, ma l’entourage del classe 2000 al momento non lancia segnali positivi. Contratto in scadenza e addio a parametro zero sempre più probabile, salvo che la volontà del calciatore non incida così tanto da convincere anche il proprio procuratore ad abbassare certe pretese. Gennaio era l’ultima possibilità per pensare ad una possibile cessione, utile per monetizzare. Non sarà così, salvo clamorose sorprese.

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