Juventus: contro l’Atalanta Openda, Adzic e Yildiz. Tudor sceglie la qualità

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Il tecnico vuole sorprendere la Dea e sceglie un linea d’attacco giovane e ricca di talento

Guglielmo Buccheri

Giornalista

Bussare alla porta più nobile del campionato e farlo con un bel po’ di fantasia. La missione di Igor Tudor è servita: andare oltre l’Atalanta, questo pomeriggio, per accreditarsi a una stagione diversa da quelle vissute negli ultimi tempi. La nuova Juve ha frenato a Verona dopo un tre su tre che ha avuto l’effetto, immediato, di alzare l’asticella delle ambizioni: dentro ai tre successi c’è anche il peso dello scalpo nerazzurro nel 4-3 tra i più pirotecnici mai visti. E, allora? La fantasia come punto di ripartenza: Yildiz più Adzic e Openda, potrebbe essere la versione iniziale dei bianconeri, Yildiz più Adzic e Openda, ma anche Zhegrova e Conceiçao quando la fatica o la necessità lo richiederanno. La nuova Juve deve riaccendersi e capovolgere numeri alla rovescia: i ragazzi di Igor creano come una formazione di metà classifica e subiscono una media di dodici tiri a partita. Troppo poco e troppo poco equilibrio accompagna un inizio del cammino dove la ricerca della felicità è un obiettivo non semplice da toccare. 

nuovo trio

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Andare oltre l’Atalanta significa andare oltre un ostacolo costruito sull’aggressività, sull’uno contro uno, sull’adrenalina a tutto campo. La fantasia può essere il grimaldello nelle mani di Tudor per sgonfiare l’avversario di turno ed avere la supremazia su un tecnico, Ivan Juric, amico, ma non il migliore amico (Igor dixit). Yildiz è uscito dalle tre sfide in una settimana – Inter, Borussia Dortmund, Verona – stanco e leggermente appannato, ma i giorni senza coppe alla Continassa lo hanno restituito alla sua leggerezza: rinunciare al suo estro non è variabile presa in considerazione e, Tudor, non ci rinuncia. Adzic può rappresentare, allo stesso tempo, la sorpresa e la conferma. Sorpresa perché quella di oggi, per il montenegrino, sarebbe la sua prima volta dal via, a diciannove anni, a poche zolle di distanza dal suo giovane, e più illustre, compagno Yildiz. Conferma perché la rete con la quale Vasilije ha mandato al tappeto l’Inter al 91’ è già letteratura per il popolo juventino e fa presagire qualcosa di più. Yildiz più Adzic e Openda: il belga ama definirsi “un nove…” e lo è, ma a modo suo, veloce, pungente, abile a sfruttare gli spazi, un po’ a destra, un po’ a sinistra e, comunque, da numero nove. Gioco e fantasia: la via che vuole percorrere Tudor. E all’appello è pronto a rispondere anche chi destinato ad entrare quando ci sarà bisogno di mantenere alta, altissima la qualità.

Juventus' Vasilije Adzic   during the Serie A soccer match between Hellas Verona  and Juventus at the Bentegodi Stadium in Verona, north west Italy - Saturday, September 20, 2025. Sport - Soccer . (Photo by Paola Garbuioi/Lapresse)

gioventù al potere

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Tudor e Juric si conoscono da sempre, si stimano, hanno un modo di vedere il calcio, a tratti simile. L’Atalanta, nell’anno solare 2025, è stata l’unica realtà ad uscire con il bottino dallo Stadium, un poker (a zero) che minò le poche certezze rimaste tra le mani di Thiago Motta. Naufragarono tutti nel giorno più triste, anche Yildiz richiamato in panchina all’intervallo. Altri tempi, verrebbe da dire. Altri tempi ora che la Juve di Tudor ha un Dna bianconero e molta strada davanti da compiere. Il tecnico croato ama affidarsi ad interpreti dalla testa offensiva, ma non può far saltare il bando dimenticandosi la fase meno suggestiva: saper difendere non può essere solo un fastidio. Yildiz, Adzic ed Openda andrebbero a formare una linea d’attacco dalla carta d’identità verde: 20 anni Kenan, uno in meno Vasilije, venticinque il centravanti arrivato dal Lipsia. E se proviamo a togliere dalla scena solo per un istante Openda, ecco una coppia offensiva dalla carta d’identità verdissima: Kenan ha festeggiato i suoi vent’anni il 4 maggio scorso, Adzic i suoi 19 una settimana dopo. Alle spalle dei possibili, probabili titolari, Zhegrova scalpita: in tema di fantasia, il kosovaro è un maestro anche se i suoi colpi ad effetto sono finiti nel cassetto per colpa della pubalgia che lo ha tenuto ai margini, di fatto, da metà dicembre del 2024. Edon ha ritrovato il feeling con la corsa e la velocità, gli manca quello con il suo terreno naturale, ma i primi accenni da bianconero sono stati un gustoso prologo. Zhegrova giocherà, una parentesi della gara, ma giocherà. Conceiçao deve fare i conti con un leggero ingolfamento nel motore, inevitabile conseguenza della ripresa – a Verona – dopo l’infortunio subito in nazionale ad inizio settembre. Fantasia al potere, se non è solo così poco ci manca: Tudor vuole andare oltre l’Atalanta con qualcosa che lo distingua dal connazionale Juric: amici sì, migliori amici no. Yildiz, Adzic più Openda, l’attacco alla parte più nobile della classifica parte da qui. Il test di ingresso per la nuova Juve mette in gioco una bella fetta di autostima e credibilità agli occhi della concorrenza: andare oltre l’Atalanta sarebbe una prova di forza dopo 450’ di campionato.



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