Dusan torna in versione sprecone, Randal da esterno incide poco: debutto da dimenticare per i due attaccanti insieme per la prima volta dal primo minuto
Il risultato negativo, l’eliminazione che brucia, la vergogna di Motta e l’esperimento fallito. Nella serataccia bianconera di Coppa Italia non manca proprio nulla e nulla si salva. Nemmeno il debutto della coppia Vlahovic-Kolo Muani insieme dal primo minuto. Titolari entrambi, le punte in campo tutte e due per 90′ non hanno sortito l’effetto sperato, anzi.
dove sono i gol?
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Dusan al centro, Randal sulla destra (all’occorrenza anche sulla corsia opposta). Il primo si è piazzato lì davanti al centro cercando fino all’ultimo un gol – di testa, su punizione, col destro – che non è mai arrivato (nemmeno l’unico che poteva annullare le mancanze precedenti, ovvero quello dagli undici metri); il secondo ha svariato, accelerato, ripiegato ma alla fine a Vasquez non ha dato nemmeno mezza preoccupazione. In una parola: sacrificato. Sprecato, secondo qualcuno. Certo, l’attenuante è sempre quella della scarsità di minuti trascorsi insieme, appena 53 tra Empoli (di campionato) e Cagliari, ma la gara da dentro/fuori con vista sulla semifinale imponeva un epilogo diverso.

dusan fischiato, randal sprecato
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Motta, nel durissimo mea culpa del post eliminazione si è preso le sue responsabilità e non ha risparmiato critiche ai suoi per l’atteggiamento. Nessuno escluso. Mentre il tribunale social dei tifosi – che hanno ricoperto tutta la squadra di fischi per questa delusione – si divide tra chi incolpa l’allenatore per aver sperimentato questo tandem in una partita che – seppur contro un avversario inferiore solo sulla carta – era soltanto da vincere, e chi punta il dito contro le due punte di un iceberg di criticità. Da loro servivano concretezza, cinismo e gol e nulla di questo si è visto. I due tiri nello specchio, entrambi parati, una rete mangiata all’85’ che avrebbe cambiato la storia di questo quarto di finale e il rigore sbagliato da Vlahovic non hanno evitato né la figuraccia né il ritorno di fischi e mugugni contro il numero 9. Mentre Kolo Muani decentrato non è stato il solito Randal. A lui non si addice un ruolo di solo esterno, ripiegatore e assistman (suo il passaggio decisivo per il gol bello e inutile di Thuram) quando non c’è un attaccante che ottimizza tutto il suo lavoro oscuro. Uno spreco. Un po’ come tutta una serata che a Torino sperano di dimenticare al più presto e di non rivivere più.
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