Juve, Vlahovic accelera per l'Udinese. E con la cura Allegri è vicino al top – La Gazzetta dello Sport
September 2, 2023 | by allcalcio.it
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Fabiana Della Valle
L’estate di Dusan Vlahovic è una pellicola con la stessa trama, un film che scivola via tra alti e bassi, dubbi intervallati da certezze. Succede da quando è arrivato alla Juventus, perché la pubalgia ha iniziato a torturarlo e lui più che alle vacanze nelle ultime due stagioni è stato costretto a pensare a cure e allenamenti specifici per ritornare in forma. Poi però inizia la Serie A e Dusan è sempre lì, in prima fila, pronto a scattare e a festeggiare. Un anno fa, dopo un precampionato ad handicap sulla falsariga di questo, tra amichevoli saltate e preparazione personalizzata, l’attaccante serbo fu titolare al debutto contro il Sassuolo e per Ferragosto si regalò una doppietta da tre punti. Più o meno quello che si augura succeda anche questa volta a Udine, dove la Juventus versione 2023-24 si mostrerà ai suoi tifosi.
Eppure non tutti avrebbero scommesso sulla sua presenza in maglia bianconera alla ripartenza, perché Vlahovic è stato a lungo nome caldo del mercato bianconero. Adesso non lo è più, anche se nel mercato è meglio usare la formula del «mai dire mai» finché il tempo dello shopping è ancora possibile. Di sicuro è difficile immaginare che possa lasciare la Juventus prima di domenica, visto che al momento non esiste alcuna trattativa che lo riguardi e la pista Chelsea (in cambio di Lukaku) è congelata. Così Dusan può pensare solo alla Juventus, a cui ha dimostrato amore via social in più di un’occasione nell’ultimo periodo, in particolare dopo la rete segnata negli Usa contro il Real Madrid.
Il piano di Massimiliano Allegri era chiaro fin dal principio: gestire DV9 nel precampionato per averlo al top nella gara d’apertura, dosando i carichi di lavoro in maniera tale da evitare che il dolore nella zona inguinale potesse ripresentarsi. Finora tutto è andato secondo programma: Vlahovic ha saltato il test con il Milan durante la tournée americana per giocare poi uno spezzone di partita contro gli spagnoli: meno di un quarto d’ora, un gol e dichiarazione d’amore alla sua Signora. La visita di controllo in Germania è andata bene e forse è servita a dare al serbo quella tranquillità che spesso gli era mancata nella stagione passata. Titolare contro l’Atalanta, Dusan ha giocato e segnato nella partita a porte chiuse contro l’Alessandria di due giorni fa. Chi lo ha visto in campo lo descrive tonico e scattante, pronto per le partite che contano.
Vlahovic aveva saltato la trasferta di Udine di due mesi e mezzo fa: la Juventus chiuse la stagione con un successo (1-0, gol di Chiesa) alla Dacia Arena e lui rimase a casa per i soliti problemi. A Udine ha segnato una sola volta, quando indossava ancora la divisa viola (stagione 2021-22) e spera di lasciare subito la sua griffe su un campionato che desidera diverso dallo scorso, troppo condizionato dai guai fisici. Al di là delle questioni extra campo, per cui la Juventus si è ritrovata prima “retrocessa” dalla Champions alla Conference (per effetto dei 10 punti di penalizzazione) e poi fuori dalle coppe (dopo il pronunciamento della Uefa), i 10 centri realizzati in 27 partite di Serie A (per un totale di 1931 minuti giocati) non possono essere considerati soddisfacenti per uno come lui.
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Vlahovic è arrivato alla Juventus un anno e mezzo fa con l’intento di dimostrare al mondo di essere un top player. Obiettivo ancora non raggiunto, motivo per cui nonostante qualche mugugno perché si è sentito poco coinvolto e poco servito nella stagione appena conclusa, vorrebbe restare ancora, pur senza l’importante vetrina dell’Europa. Per far vedere ai tifosi e non solo che lui è molto di più di ciò che si è visto finora e che l’investimento di 80 milioni fatto dalla Signora per convincere la Fiorentina è stato un buon affare. Perciò Vlahovic non vede l’ora di scendere in campo domenica sera, a Udine, per prendere per mano la Juventus e guidarla verso il primo successo stagionale, esattamente come aveva fatto un anno fa contro il Sassuolo, prima procurandosi e trasformando un calcio di rigore e poi con il tap-in del 3-0. Dusan quando sta bene fa la differenza, ha nelle gambe una trentina di gol stagionali, è spietato in area ma sa disegnare traiettorie maledette anche su punizione. Ha lavorato duro per essere pronto per il 20 agosto, il giorno del debutto, ha avuto qualche momento critico che però è riuscito ad archiviare e superare. Ora vuole solo rimettersi al volante della sua Juve, con fiducia e senza timori.
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