Col Psv altro successo sofferto, Motta ha capito: in un club così divertire conta, ma vincere di più. Milan e Atalanta: i punti servono anche al ranking
Ci sarà da soffrire, a Eindhoven, ma quella zampata di Mbangula pesa tantissimo: la Juve avvicina la qualificazione agli ottavi di Champions, tra una settimana avrà a disposizione due risultati per fare fuori il Psv e comunque anche perdendo con un gol di scarto resterebbe in corsa. Il vantaggio, insomma, non è indifferente. Chi pensava che questo confronto sarebbe stato facile, aveva sottovalutato l’avversario. Che oggi non è una grande d’Europa ma ha organizzazione tattica, qualche bel giocatore (Perisic a trentasei anni suonati fa ancora la differenza) e una storia internazionale che a questo punto della Coppa ha un suo valore. Per chiudere il discorso serviva un’altra Juve: più sicura, più autorevole, più precisa. Ma Motta ha comunque conquistato il terzo successo consecutivo e niente – si sa – aiuta a vincere come le vittorie. Notizie dai nuovi: Kolo Muani non ha segnato, ed è quasi un evento; Kelly si è fatto beffare da Perisic con un’incertezza che non può appartenere a un difensore di alto livello; Veiga è un combattente tenace e immaturo, il tempo dirà se potrà diventare da Juve, cioè grande.
passo avanti
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Il salto di qualità che (forse) sta facendo la Juve riguarda la capacità di vincere le partite sporche. Quelle sul filo, combattute. Quelle che puoi vincere ma anche no. Com’è accaduto a Como dove – al netto delle questioni arbitrali – i bianconeri hanno rischiato di perdere, però poi si sono presi i tre punti, magari non meritati ma importantissimi. E com’è successo con il Psv, battuto con fatica però comunque battuto, e in certe partite è questo che conta. Probabilmente è un salto di qualità che sta compiendo anche Motta: da profeta di un calcio speciale ad allenatore innanzitutto concreto. Perché quando hai in mano una grande squadra dare spettacolo è straordinario, ma vincere è indispensabile. Altro che pareggi, altro che mister ics. A Thiago è servito qualche mese per rendersene conto.
la reazione
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Quando Perisic ha segnato l’uno a uno, la mente è corsa alla serata di domenica, quando a Torino arriverà l’Inter: per tanti juventini – e i tifosi allo Stadium lo hanno testimoniato con i cori – quella partita è già cominciata. La prospettiva che si intravede dopo questo doppio confronto con il Psv, peraltro, è clamorosa: se i bianconeri si qualificheranno, avranno il cinquanta per cento di possibilità di trovare proprio l’Inter negli ottavi. Sarebbe un doppio confronto da brividi. La Juve ha l’avversaria più pericolosa fra le nostre tre squadre ai playoff, almeno secondo previsioni e logica. Non è un caso che il Psv nel campionato olandese sia dodici punti avanti rispetto al Feyenoord. Il quale, in aggiunta, ha appena ceduto il suo giocatore migliore, Santiago Gimenez, proprio al Milan. Una situazione curiosa: il messicano il 29 gennaio ha giocato la sua ultima partita con il club di Rotterdam, segnando un gol, e stasera – a distanza di due settimane appena – lo affronta con una maglia differente addosso. È quasi inutile sottolineare come questa operazione di mercato abbia indebolito una contendente e rafforzato l’altra, orientando il pronostico finale della doppia sfida. Ma la partita di stasera, che gli olandesi potranno giocare nel loro stadio caldissimo, resta complicata. Non abbiamo la certezza che Conceiçao decida di giocare con le quattro stelle: Pulisic e Leao sulle fasce, Joao Felix e Gimenez in mezzo. Sarebbe una formazione sbilanciata, ma anche terribilmente affascinante: ideale per chi ama il bel calcio, forse non altrettanto per mediani e difensori rossoneri. Rischio o prudenza, questo è il dilemma di Sergio.
effetto cdk
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Anche nell’Atalanta c’è un ragazzo che ha un gran bel passato nel Bruges, avversario di oggi, ma De Ketelaere ormai è in Italia da due anni e mezzo: i belgi si saranno abituati alla sua partenza. Gasperini ha l’opportunità di fare strada in Champions, come già accaduto nel 2020; il sorteggio non ha messo ostacoli insuperabili davanti ai bergamaschi fino ai quarti anche se ha ragione il tecnico quando sottolinea l’inevitabile stanchezza della squadra a causa dei troppi impegni (e anche dei troppi infortuni).
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per il ranking
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Dopo la Juve, speriamo che Milan e Atalanta – e domani la Roma – ci diano punti per il ranking: servono per avere cinque squadre in Champions, un privilegio che continuerebbe a far crescere il calcio italiano. E magari permetterebbe di entrare nella competizione più importante anche a una di queste squadre: magari alla Juve, oggi quinta in campionato, o al Milan che è ancora più indietro.
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