Juve, Massimo Mauro: “Perché non riprendi Chiesa?”

allgossip9@gmail.com
5 Min Read

L’ex centrocampista bianconero convinto dal nuovo corso dirigenziale: “Con Comolli e Chiellini ora c’è credibilità e serietà. Ma mi piacerebbe che tornasse a esserci uno zoccolo azzurro in rosa”

Matteo Nava

Giornalista

Dall’alto delle sue 150 presenze in bianconero, con uno scudetto e e una Coppa Intercontinentale in bacheca, Massimo Mauro approva il nuovo corso societario della Juventus: “Stanno facendo le cose sul serio. La situazione prima era difficile e un po’ preoccupante, con quella Champions raggiunta all’ultima giornata: un calvario tutto l’anno. Ora c’è da lavorare, bisogna dare credibilità e serietà a tutto l’ambiente. Per costruire una squadra che vince c’è bisogno di una società ben organizzata, con le persone giuste al posto giusto”. 

Quindi Damien Comolli e Giorgio Chiellini convincono. 

“Assolutamente. Hanno ciò che serviva: competenza, conoscenza, juventinità. C’è più grinta e determinazione, entrambi vogliono dimostrare di essere bravi, senza presunzione”.

È il famoso Dna bianconero?

“Sì, la juventinità: la voglia di dare molto più del necessario”.

Che differenze si vedranno in campo rispetto al 2024-2025?

“Secondo i grandi allenatori, contano i calciatori. I bravi tecnici sono fondamentali in ciò che ottengono dai singoli e Tudor non deve certo prendere lezioni”.

Ha un mese di tempo dal raduno al debutto: quanto conta?

“Molto, le sue squadre sono sempre aggressive, sa toccare le leve giuste. Senza intensità e voglia di arrivare prima sul pallone, non vinci. Con la tecnica fai la differenza, ma senza intensità non riesci a giocare. Lo impone il calcio di oggi. E Tudor è allenante nell’intensità e nella voglia di correre, di vincere e di lottare”.

La Juventus avrà un Jonathan David in più: cosa ne pensa?

“Che prima voglio vederlo giocare in Italia (ride, ndr). L’Italia è la patria della diagonale, di non farsi saltare, di stare attaccati all’uomo, di tirargli la maglia, di essere furbi e bravi a difendere… È il Paese più difficile dove far gol. David ha voglia di diventare bravissimo e sa di essere a un punto cruciale della carriera, ci sono i presupposti per diventare un top player. Dovrà dare il 110%”.

A Torino c’è un elefante nella stanza, Dusan Vlahovic… Come si gestisce una situazione simile?

“Comolli eredita questa situazione dal passato, dalla gestione di Vlahovic dello scorso anno: non si può trattare così un calciatore che è un capitale importante della società. Club e giocatore devono trovare un compromesso, è antipatico quando si arriva all’ultimo anno di contratto e non si vuole firmare: non si premiano gli sforzi del club a fare un contratto simile. E vanno considerate le difficoltà di Dusan negli ultimi anni. Ci sono gli ingredienti per farsi male a vicenda e invece dovrebbero venirsi incontro”.

Intanto continua il braccio di ferro con il Psg per Randal Kolo Muani: insisterebbe su di lui?

“A me piace, la Juventus deve avere due centravanti importanti per essere competitiva su tutti i fronti: lui e David andrebbero bene, ma Vlahovic è una bella gatta da pelare. Mi preoccuperei di altro in questo momento”.

“Speriamo che Bremer torni al 100%, la difesa sarebbe a posto. Mi piacerebbe che tornasse a esserci uno zoccolo azzurro. In uno spogliatoio è importantissimo perché, nelle difficoltà, chi conosce la storia del club in cui gioca è avvantaggiato nel risolvere i problemi. Ma, date le fatiche enormi della Nazionale, come faccio a dire alla Juve di prendere italiani forti? Serve trovarli o crescerli: lo ha fatto, però purtroppo Fagioli, Rovella e Kean sono andati via”.

Rispetto alla concorrenza, come si posiziona la Juventus?

“Napoli al primo posto, perché ha vinto e perché si è rinforzato. La permanenza di Conte è straordinaria, ma sarà bellissimo seguire due personalità come la sua e quella di De Laurentiis. L’Inter è una corazzata, il Milan prenderà molti meno gol con Allegri e farà quelli che servono per stare tra le prime quattro, ci metto la firma. La Juve deve stare assolutamente tra le prime quattro e lottare per lo scudetto. Deve tornare a essere competitiva per quello”.

“Non so in che condizioni sia Chiesa, ma se sta bene lo riprenderei: è forte, ha vinto, conosce la Juventus e la Nazionale”.



Share This Article
Leave a Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *