L’ingaggio da 12 milioni netti del serbo all’anno condiziona il mercato bianconero, ma Tudor ha fretta di aggregare il francese il più presto possibile al resto del gruppo
Il cambio della guardia, in casa Juventus, sembra sempre più inevitabile. Non sarà puntuale come quello di Buckingham Palace che a Londra riunisce turisti e curiosi alla mattina alle 11, ma la netta impressione è che entro fine agosto Randal Kolo Muani occuperà nello spogliatoio bianconero il posto che ora spetta a Dusan Vlahovic. Non è detto che le due operazioni si concretizzino negli stessi giorni perché Igor Tudor ha fretta di aggregare il francese al più presto possibile al resto del gruppo, ma i due trasferimenti restano comunque collegati per ovvi motivi, sia di ruolo che di bilancio.
vlahovic-juve, la situazione
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Sul codice a barre Vlahovic è sin dall’inizio dell’estate il nodo più complesso sulla scrivania del direttore generale Damien Comolli e risolverlo potrebbe portare un’ondata di serenità sulla Continassa. Il suo ingombro da 12 milioni di euro netti sul monte ingaggi congestiona le finanze della Juventus e lo spauracchio di perderlo a zero nel 2026 – come auspicato dall’entourage del giocatore – ha reso bollente il caso. In quest’ottica, non è un grosso problema che al momento la candidata numero uno ad accoglierlo sia una diretta concorrente, il Milan. Ovviamente a Torino preferirebbero non rinforzare i rossoneri ma, in assenza di proposte estere soddisfacenti per tutti, non ci sarà ostruzionismo per ricongiungere il serbo a Massimiliano Allegri. La Signora, però, fissa una condizione: non generare minusvalenza. Per questo motivo i bianconeri hanno fissato il prezzo di Vlahovic a 20-25 milioni di euro – la quota residua a bilancio – e, pur sapendo che il Diavolo busserà alla porta dopo Ferragosto, non hanno intenzione di “pagare” per spedire il numero nove a Milano. Già il serbo potrà cambiare maglia a circa metà del valore assoluto del suo cartellino, ma non ci saranno altri favori. Fino a quel momento Dusan suderà agli ordini di Tudor e si darà da fare quando chiamato in causa e poi, se alla Juventus arriverà un’offerta soddisfacente, le strade del serbo e dei bianconeri si separeranno.
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kolo muani, l’offerta della juve al psg
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Il problema per l’allenatore della Signora, però, è che il solo Jonathan David non basta per preparare la stagione a dovere: Kolo Muani servirebbe già nei prossimi giorni insieme alla squadra, addirittura dal ritiro in Germania al via sabato se si potessero realizzare i desideri strofinando una lampada magica. Ecco perché, mentre prima alla Continassa si riteneva che l’affondo per il francese sarebbe partito soltanto dopo l’addio di Vlahovic, ora cresce la convinzione di poter rischiare una sovrapposizione di qualche settimana per permettere al reparto offensivo di prepararsi più a fondo tra Herzogenaurach e lo Juventus Training Center. Le posizioni dei bianconeri e del Paris Saint-Germain, però, al momento non sono ancora abbastanza vicine per chiudere: i francesi continuano a chiedere di monetizzare una cifra tra i 45 e i 50 milioni di euro forti del possibile spauracchio Premier League che certe cifre le tocca senza nemmeno controllare il conto corrente, mentre da Torino si insiste su un prestito con diritto di riscatto o con un obbligo non ovvio da raggiungere. I contatti tra le parti sono quotidiani e l’urgenza cresce in casa Juventus, così ogni piccolo passo avanti nell’offerta potrebbe sbloccare l’affare. A prescindere da Vlahovic, che con Kolo Muani e David rischierebbe di trovarsi a riposare a lungo in panchina, altro che far cantare il piede sinistro sui campi della Serie A.
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