Le rimonte contro Inter e Borussia Dortmund hanno segnato un netto cambio di passo per i bianconeri rispetto alle ultime due stagioni e un ritorno al dna di resilienza proprio del club
Fino alla fine. In casa Juve, non è più solo uno slogan e un coro, ma di nuovo realtà sul campo. Prima Thuram e Adzic contro l’Inter, poi Vlahovic e Kelly contro il Borussia Dortmund. L’ultima settimana ha riconsegnato ai tifosi bianconeri quella resilienza e quella ferocia che erano state caratteristiche genetiche del club negli anni dei trionfi (da Conte al primo Allegri) e che, soprattutto nelle ultime due stagioni, sembravano essere andate perse. E la differenza è ancora più evidente se si pensa che, nell’ultima stagione di Serie A, erano stati 23 i punti persi dai bianconeri dopo essersi portati in vantaggio.
tudor e una juve che non molla mai
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Fragilità e rassegnazione hanno lasciato spazio a tenacia e ostinazione. Grande merito va al lavoro psicologico fatto da Igor Tudor, che, dopo un inizio sulla falsariga del predecessore Thiago Motta (rimonte subite da Roma, Bologna e Lazio nei big match del finale della scorsa stagione), con la gara di Venezia che ha consegnato i bianconeri la qualificazione alla Champions League, ha dato la svolta: sotto dopo due minuti, la Juve ha saputo prima ribaltare il match e poi riportarlo dalla sua parte col rigore di Locatelli dopo il 2-2 subito da Haps. È in quel momento che la storia, in tutti i sensi, è cambiata.
juev, i gol segnati dalla panchina
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Nella nuova stagione, la Juventus ha segnato quasi la metà dei gol (5 su 11 complessivi) nell’ultimo quarto d’ora e nel recupero (Vlahovic col Parma, Thuram e Adzic con l’Inter e il serbo e Kelly con il Dortmund) contro i 17 (su 87 totali) dell’annata precedente. Ma non solo: rispetto al passato, ora i subentrati fanno sempre la differenza. Se nel 2024-25 in 55 gare appena 14 reti erano arrivate dalla panchina (3 con Conceiçao e Vlahovic, 2 con Mbangula e Yildiz e una a testa con Koopmeiners, McKennie, Nico Gonzalez e Weah), ora siamo già a 5 in 4 gare (4 con Dusan e una con Adzic).
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è una juventus da rimonta
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Certo, un peso specifico alto l’ha avuto anche il mercato, che, soprattutto con gli innesti di Openda e Zhegrova nell’ultimo giorno, ha consegnato a Tudor molte soluzioni offensive in più rispetto a quelle che aveva avuto Thiago Motta all’inizio della scorsa stagione, quando tutte le responsabilità dell’attacco pesavano sul solo Vlahovic. E così, ora se la Juve va sotto non si rassegna più: da 15 punti totali in 55 partite guadagnati nel 2024-25 dopo essere stati in svantaggio, adesso siamo già a 4 in 4 partite. La Juve è tornata, fino alla fine.
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