Gli innesti che non decollano, i ceduti che invece iniziano a brillare nei nuovi rispettivi club: un bilancio (e un confronto) tra chi se n’è andato e chi è arrivato a Torino pochi mesi fa
Se il mercato in entrata della Juve è un diesel, i giocatori che invece hanno lasciato Torino l’estate scorsa hanno impiegato molto meno tempo a ingranare nei nuovi club. Non tutti, ma la maggior parte di questi sì. Il bilancio dei nuovi bianconeri per ora è magro come il bottino di gol e assist. Nel dettaglio: sono 1769 i minuti giocati in totale fin qui da David, Openda, Joao Mario e Zhegrova (che per motivi fisici abbassa leggermente questa media). Tradotto in lavoro sotto porta si hanno – sempre tutti sommati – appena un gol e tre assist complessivi da parte di questo poker di novità.
rendimenti a confronto
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Un paragone che diventa ingeneroso se avvicinato ai numeri, ad esempio, del solo Samuel Mbangula. Il 21enne belga ha lasciato la Juve direzione Weder Brema, per 10 milioni e in 9 partite di Bundesliga ha già collezionato 3 gol e 3 assist. “Sarei rimasto alla Juve, ma la società è stata chiarissima… – aveva raccontato alla Gazzetta -. Ora decollo col Werder”. Promessa per il momento mantenuta. Mentre c’è un altro ex Next Gen che si gode la Premier League e soprattutto il primo gol segnato al Manchester United, “un’emozione unica, da brividi”. Nicolò Savona al Nottingham Forest sta trovando sempre più continuità – dopo lo stop per un infortunio alla caviglia – e in Inghilterra sta vivendo “una bellissima esperienza: mi trovo bene con i compagni, in città e l’ambiente inglese mi piace davvero moltissimo”. Parole che arrivano direttamente dalla città che ha dato vita alla leggenda di Robin Hood e che l’estate scorsa ha accolto anche Douglas Luiz. Il brasiliano però, complice qualche periodico acciacco alla coscia, non gioca quanto il 22enne aostano. Appena 7 presenze tra Premier, Europa League e EFL Cup e un assist come bottino personale. Uno come David, uno in più di Openda che finora alla Juve non ha inciso in nessun modo sotto porta.

Per chiudere il giro di ex: un gol (in Champions) e un assist (in Ligue1) per Timothy Weah col Marsiglia, ben 5 assist invece per Alberto Costa in 9 presenze in campionato col Porto. Minuti giocati: 705. Quasi 500 in più rispetto al connazionale Joao Mario che nemmeno quattro mesi fa ha fatto il percorso inverso ma all’ombra della Mole resta ancora un oggetto misterioso.
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