Juve, con Tudor quelli che devono cambiare passo: Gonzalez, Koopmeiners e…

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Il tecnico ha pagato per tutti e ora i giocatori, chi più chi meno, con Tudor non hanno più attenuanti: 8 settimane per far dimenticare gli ultimi 8 mesi

Guendalina Galdi

Giornalista

Niente più alibi, nessuna scusa. Ancor di più per quei giocatori che i bonus ‘pazienza’ li avevano esauriti da un po’. Discorsi e pressioni che qualcuno alla Juve si trascina da tempo e ora, senza più Motta in panchina, la lista di chi ha l’obbligo di rilanciarsi in questo finale di stagione è chiara e definita. Anche perché non c’è più tempo e non ci sono nemmeno più quelle attenuanti che alla fine hanno fatto piombare le colpe più sull’allenatore e sulle sue scelte che sui singoli elementi in campo. Su tutti, i flop del mercato estivo con il nuovo allenatore hanno otto settimane per far ricredere i tifosi. Compito arduo, non essendoci riusciti in quasi otto mesi, ma anche stimolante: 9 partite e un solo obiettivo da raggiungere. Per ‘salvarsi’ in un contesto in cui, visto l’esonero, fin qui le colpe più grosse sono state scaricate sull’ormai ex allenatore.

perché Koop “può e deve fare gol”

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Riflettori dunque su i soliti noti: Koopmeiners, Nico Gonzalez e Douglas Luiz. L’ultimo (indisponibile) va depennato dalla lista anti-Genoa, quindi riecco l’olandese e l’argentino sul podio dei più attesi allo Stadium. Il primo è tornato dalla sosta dopo aver perso ai rigori contro la Spagna ma sui social ha archiviato la pausa così: “Tante cose positive da prendere da questa settimana”, frase che, dopo l’esonero di Thiago al quale non ha riservato nemmeno un pensiero, ai più maliziosi sono sembrate quasi una frecciata definitiva. Tudor sa già che per prima cosa dovrà trovargli la migliore collocazione in campo perché Koop “può e deve fare gol. Ha fatto buone partite e altre meno però è forte e vuole fare bene. Proverò a trovare le posizioni giuste per farli rendere di più (a lui e a Yildiz, ndr), i giocatori devono sentirsi a proprio agio”.

nico, il ruolo e la testa

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Nico Gonzalez non è riuscito a far parte della partita con cui la sua Argentina ha umiliato il Brasile a Buenos Aires perché tre giorni prima, contro l’Uruguay, in pieno recupero si è fatto espellere per un fallaccio su Nahitan Nandez. L’unica nota positiva di quel gesto scomposto e scellerato, lato Juve, è che il giocatore così è potuto tornare prima e si è messo presto a disposizione di Tudor, rinunciando anche a un giorno di riposo. La sua posizione larga a sinistra in un centrocampo a quattro potrà rivelarsi una risorsa ma lui dovrà garantire quei ripiegamenti difensivi necessari a non far sbilanciare la squadra. Il fitto colloquio con Tudor nel primo giorno insieme sarà sicuramente stato utile in tal senso ma l’allenatore avrà posto l’accento anche sulla testa perché, anche se non c’era, lui sa che Nico viene dalla difficilissima trasferta di Firenze e dai fischi casalinghi che i tifosi juventini raramente gli hanno risparmiato.

nessun alibi

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Douglas Luiz deve recuperare, quindi è un discorso rimandato per il momento, ma l’obiettivo rilancio non è una questione che si limita ai nuovi investimenti. Con altre motivazioni, riguarda anche Vlahovic, che giocava poco ma ora non può non ricordare a tutti di essere il pezzo più pregiato della rosa (al di là del suo futuro), il capitano Locatelli, che è stato riconfermato tale da Tudor e dal quale ci si aspetta un ruolo ancor di più da leader, il muro Gatti, che è chiamato a fare da chioccia e condottiero di una difesa in un momento in cui gli sbandamenti non sono più ammessi. Nel calderone ecco anche quel Kolo Muani che dovrà dimostrare di non esser stato soltanto un’illusione. Al di là delle conferme, degli addii annunciati e dei ruoli dentro e fuori lo spogliatoio, per i giocatori, chi più chi meno, il tempo degli alibi è finito.



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