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Jovic: "Milan, che onore. Pioli crede in me, spero di farlo contento e segnare tanti gol" – La Gazzetta dello Sport

September 23, 2023 | by allcalcio.it

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dal nostro inviato Francesco Pietrella
Luka Jovic ha sempre avuto il Milan nel destino. Suo papà si chiama Milan, appunto, e da quando il figlio è planato sul mondo rossonero gli ripete sempre la stessa cosa: “Lavora, lavora e ancora lavora. Sei dove volevi essere”. E la punta farà di tutto per renderlo orgoglioso. “Anche perché da piccolo tifavo i rossoneri, come mio padre”.
Jovic si presenta ai suoi nuovi tifosi visibilmente emozionato. Suda, si asciuga la fronte e sorride. Parla in serbo, deve ancora prendere confidenza con l’italiano, e non è ancora pronto per giocare titolare. L’ha ribadito un paio di volte, ma farà di tutto per aiutare la squadra. “È un grande onore essere qui. Il Milan mi voleva già tre anni fa, quando giocavo nel Real Madrid. Ci sono stati contatti con Maldini. Gli dissi che il mio obiettivo era venire qui, finalmente ci sono arrivato”. 
Jovic, reduce da 13 gol stagionali con la Fiorentina, sarà il vice Giroud: “È un campione, posso imparare molto da lui, cercherò di sostituirlo nel modo migliore”. Il primo a parlargli bene del Milan è stato Ante Rebic, oggi al Besiktas, campione d’Italia nel 2022 e compagno di squadra di Jovic ai tempi dell’Eintracht: “Mi ha raccontato di quanto sia splendido giocare in questo club. Ho aspettato fino all’ultimo giorno per riuscire ad approdare qui, rifiutando altre offerte”. Ora l’obiettivo è non sbagliare: “Al Real le cose non sono andate come volevo, mentre all’Eintracht ho vissuto un’annata straordinaria (27 reti nel 2018-19). Non so quale sia il segreto dell’allenatore perfetto o di quello più adatto a me, ma Pioli è un grande mister. Mi ha detto che crede in me. Spero di ripagare la sua fiducia e di segnare diversi gol”. 
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Jovic chiude così l’argomento pressione: “Sono pronto ad abbatterla e tornare quello dell’Eintracht. Noi calciatori siamo abituati ormai. Ho giocato a Belgrado, a Firenze, Francoforte, Madrid e ora sono a Milano. L’anno scorso non ho giocato moltissimo, ma ho segnato comunque 13 gol. Ed erano tre anni che non scendevo in campo con continuità”.

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