Una luce nel buio all’improvviso. Mai per caso però: Vincenzo Italiano ha il merito di essersi fatto da solo, mattone dopo mattone, talvolta scivolando a curando qualche ferita subito dopo. Ha riempito con cura il bagaglio della sua esperienza facendo tesoro degli errori, trovando puntualmente una soluzione alle difficoltà: lo faceva in campo, da regista nella zona mediana, quando oltre al ritmo di gioco ingegnava traiettorie per superare le barriere degli avversari. Carlo Sabatini al Padova, di cui Italiano è stato anche il capitano, lo definiva il “regista perfetto”. Ma nessuno immaginava ancora che Vincenzo potesse fare molto di più da tecnico, in una scalata che è stata dura e piena di ostacoli non sempre facili da superare: ecco alcuni aneddoti che raccontano fin dalle radici la storia del vincitore della Coppa Italia.