Novanta minuti di sofferenza e occasioni sprecate, poi due colpi di testa, di Mancini e Pio Esposito, danno nel finale all’Italia la quinta vittoria dell’era Gattuso, in casa della Moldavia. Il 2-0 di Chisinau serve a poco in chiave Mondiale, visto la solita, dilagante vittoria della Norvegia sull’Estonia. Tra Haaland e la qualificazione c’e’ solo l’ostacolo della certezza matematica, cosi’ come i play off dell’Italia oramai certi vanno certificati dalla sfida diretta di domenica al Meazza, contro la macchina da gol norvegese. Servirebbe un 9-0 azzurro per invertire la classifica della differenza reti (+29 per i norvegesi, +12 per gli azzurri) e fare il miracolo del pass diretto. Il dato macroscopico dice molto delle difficolta’ nel girone dell’Italia. Quelle della serata moldava hanno invece avuto il sottofondo dei cori del piccolo gruppo di tifosi al seguito (“andate a lavorare”) quando lo 0-0 non si sbloccava. “Vergogna”, urla a fine partita Gattuso, felice della risposta di tanti giocatori provati in una nazionale cambiata in larga parte.
Esperimenti verso i play off, per allargare la base di giocatori, in attesa di un esame di prestigio contro la Norvegia A Chisinau, l’Italia scende in campo sapendo della vittoria norvegese sull’Estonia, che rende di fatto impossibile l’aggancio a Milano. Cosi’, assente Kean, la sfida alla Moldova e’ per il ct occasione di prove anche in attacco, oltre che negli altri reparti. Gattuso schiera come sempre e comunque una nazionale offensiva, un 4-2-4 con Zaccagni e Orsolini ai lati dell’attacco e in avanti la coppia Scamacca-Raspadori. In porta spazio a Vicario, a centrocampo Cristante fa coppia con Tonali L’Italia parte forte e tiene in mano la partita per tutto il primo tempo, crea ma non concretizza, perchè gli spazi sono chiusissimi e la coppia d’attacco non trova mai il varco giusto. Orsolini e Zaccagni sfruttano le fasce e nella prima mezzora e’ una sorta di tutto contro Cojuhar, il portiere macedone che trattiene pochi palloni ma li respinge tutti. Dopo soli 5′ una buona combinazione con Scamacca mette sul sinistro di Raspadori, decentrato, la palla buona ma e’ parato di piede. Si mette in proprio il centravanti, scagliando da fuori un destro deviato con la punta delle mani, all’11’, e un minuto dopo ritenta Raspadori.
Buonissima la palla sulla testa di Zaccagni, al 21′, ma il laziale si ostacola a vicenda con Raspadori e mette fuori. Clamorosa la palla sul piede di Mancini, che spara alto al 26′ sottoporta sul rimpallo da punizione battuta tesa da Orsolini. Arriva anche il brivido del possibile vantaggio macedone quando alla mezzora circa una distrazione su angolo libera sottoporta Postolachi, che spara anche lui alto. Ci prova Cristante al 40′, il destro da fuori sfiora la base del palo. La ripresa bissa il copione, e al 6′ su un cambio gioco Cambiaso ha sul destro la palla buona sottoporta, ma scarica sul portiere che gli chiude lo specchio. Una manciata di minuti ed e’ Scamacca a crearsi in verticale lo spazio giusto, la botta di destro dal limite e’ rimpallata dalla difesa. E’ l’ora dei cambi, e dopo 20′ cambia la coppia d’attacco: Retegui-Pio Esposito per Scamacca-Raspadori. Finale d’assedio azzurro. Dopo una botta dal limite (25′) di Tonali respinta di pugno dal portiere, subito la prima palla sulla testa di Retegui, che gira debole. Alla girata sottoporta, Pio Esposito e’ invece anticipato di un soffio al 28′. Entrano anche Dimarco per Cambiaso e Politano per Orsolini, e subito il secondo mette sul piede di Pio Esposito la palla buona, ma la girata al 32’e’ sul potiere. Il giovane centravanti interista ha subito un’altra occasione, il destro si apre dal limite e il pallone va fuori di poco. Entra anche Frattesi, gli spazi dietro si aprono e l’Italia rischia persino qualcosa, ma quando tutto sembra bloccato arriva, al 43′, la gran girata di testa di Mancini che si infila a rete, e mette a tacere i contestatori. Passano pochi minuti e Pio Esposito, ancora di testa, schiaccia a rete il 2-0 su cross di Politano. Gattuso esulta e ringhia ai tifosi italiani insoddisfatti.
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