Italia-Svezia femminile 0-.0 in Nations League

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Al “Tardini” la squadra di Soncin gioca un bel primo tempo, ma nella ripresa deve stringere i denti. Fallito il tentativo di sorpasso in testa al gruppo

Pietro Scognamiglio

Finisce senza reti tra Italia e Svezia al “Tardini”, sfida combattuta (e condizionata dal primo vero caldo) in cui le azzurre non riescono a piazzare il sorpasso in vetta al Gruppo 4 della Lega A di Nations League. Un buon primo tempo non basta per rompere l’equilibrio, ma il risultato è comunque giusto perché nella ripresa l’Italia deve stringere i denti, specie sulle palle inattive. Soncin sceglie il solito sistema ibrido, disegnando in fase offensiva un tridente con Piemonte affiancata da Cantore e Bonansea. Significativo è il ritorno al centro della difesa di Cecilia Salvai, che in Nazionale mancava da luglio e ha bisogno di minuti di campo (l’ha ritrovato con la Juventus nel finale di stagione, dopo aver smaltito l’ennesimo infortunio). Onestamente, i segnali arrivati dalla centrale bianconera sono molto incoraggianti. Dall’altra parte, la Svezia non ha Blackstenius – tornata acciaccata dalla finale di Champions, in cui ha segnato il gol decisivo per l’Arsenal contro il Barcellona della connazionale Rolfo, invece schierata titolare dal c.t. Gerhardsson – e dà inaspettatamente spazio a due giovanissime che giocano in patria e di cui si parla un gran bene: 18 anni sia per Smilla Holmberg (laterale destra di difesa che ama entrare nel campo e batte le palle inattive), sia per la centrocampista Felicia Schroder.

italia-svezia femminile 0-0, il primo tempo

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Per metà primo tempo non ci sono squilli significativi, al netto di un paio di tiri da fuori area che trovano pronti i portieri (la svedese Falk, tra l’altro, ha anche il merito di evitare in tuffo un’autorete di Holmberg). Alla mezz’ora ci prova pure Bonansea dai venti metri, senza trovare la porta. Lo scenario è comunque di grande equilibrio e di intensità nei contrasti (tre le ammonizioni prima dell’intervallo, compresa quella della diffidata Di Guglielmo che salterà la trasferta in Galles). Al 40′, su sviluppo di punizione, Piemonte va a segno di testa ma si alza la bandierina e il fuorigioco sembra esserci (pur non essendoci il Var a dare conferma). Il finale della prima frazione è frizzante, anche se lo 0-0 non si sblocca: Giuliani salva su Blomqvist lanciata in campo aperto da una palla persa di Linari, poi è Oliviero a sollecitare ancora Falk che alza sulla traversa il destro centrale dell’esterna della Lazio.

italia-svezia femminile, il secondo tempo

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Al 54′ la Svezia lucida la specialità della casa (che conosciamo molto bene), i colpi di testa da angolo: il gol di Bjorn, che salta più in alto di tutte, viene però cancellato da un fallo in attacco (blocco irregolare di Blomqvist a ostacolare l’uscita di Giuliani). Soncin intanto cambia ruolo su ruolo inserendo Girelli e Serturini (poi sfortunata, costretta a uscire per un colpo al naso) per Piemonte e Bonansea: proprio la centravanti della Juventus, migliore realizzatrice del campionato, va a scheggiare la parte superiore della traversa deviando con la spalla un cross da sinistra di Oliviero. Al 71′ la Svezia reclama legittimamente per un contatto sospetto in area tra Severini e Holmberg, ma Stephanie Frappart lascia correre e il “Tardini” tira un sospiro di sollievo. Nel finale, Soncin prova a vincerla inserendo Cambiaghi per Giugliano (una prima punta per una centrocampista) ma il ritmo cala notevolmente. Sulla strada verso l’Europeo – che inizia tra un mese, vero grande obiettivo – comunque una serata costruttiva. Non perdere e non subire gol, in questi casi, non è mai da buttare. Martedì in Galles (19.30 su Rai Sport) l’ultimo atto del girone di Nations, per definire le posizioni: il successo della Danimarca proprio sulle gallesi (1-0) mette l’Italia fuori dalla corsa per il primo posto che vale le Final Four, l’obiettivo diventa adesso centrare la seconda piazza: per mantenere la Lega A senza passare dai playout dovrebbe bastare vincere a Swansea (classifica Svezia e Danimarca 9; Italia 7; Galles 2).



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