Italia-Georgia, rugby il risultato 20-17: vittoria degli azzurri con tanta fatica
November 18, 2024 | by allcalcio.it
Gli azzurri giocano un disastroso primo tempo in cui chiudono sotto 17-6. Poi la riscossa nella ripresa grazie anche al gioco troppo falloso degli avversari
Un sospiro di sollievo grande come lo stadio di Marassi per l’Italrugby che, nel secondo impegno delle Autumn Nations Series, vince soffrendo da matti (20-17 il punteggio finale 2-2 il conto delle mete) la sfida con la Georgia.
Il posto nel Sei Nazioni
Per i Lelos quella con l’Italia è diventata una partita senza domani, sono anni che rivendicano il diritto ad avere un posto nel Sei Nazioni e ogni volta che incrociano l’azzurro vogliono dimostrare di aver ragione. E così nel primo tempo gli azzurri si infilano dentro a un incubo, sbagliano l’approccio con il piano gara, sono presenti fisicamente ma perdono la bussola nel gioco tattico, si mettono in difficoltà con i propri piedi, ogni calcio è preda di Ninashvili, estremo georgiano che sembra piovuto su Genova da un altro pianeta. La Georgia difende con precisione ed è spietata nelle uniche due occasioni in cui ha la possibilità di giocare in avanzamento: la meta di Tabusadze è il sigillo a un’azione stupenda, l’ovale viaggia alla velocità della luce di mano in mano, esterno-interno, sembra un videogioco, ma si trasforma in una pugnalata al cuore azzurro.
Paolo Garbisi dalla piazzola riavvicina i suoi (6-7), ma poco dopo è il mediano di mischia Lobzhanidze a impreziosire uno slalom mortifero di Ninashvili con la segnatura che potrebbe diventare condanna. L’incubo diventa realtà, al riposo si va con la Georgia che sogna in grande (17-6).
Al ritorno in campo la partita diventa brutta e faticosa, lenta e spezzettata, l’Italia assume il comando delle operazioni, costringe gli avversari a vivere in fuorigioco (15 penalties concessi dai georgiani contro i 6 azzurri), li martella con una carica dietro l’altra, prova a sfiancarli a forza di sportellate in mezzo al campo, ma a braccio di ferro la Georgia sembra saper resistere. Alla fine arriva una meta di punizione che il neozelandese O’Keefe deve dare (con tanto di espulsione temporanea per Tabusadze) per un passaggio in avanti volontario che nega a Ioane il tuffo liberatorio, prima dell’invenzione del neo entrato Fusco che scova a fondo touche un pertugio in cui infilarsi per ristabilire le gerarchie (20-17).
L’incubo svanisce nel cielo di Genova, ma che fatica tenersi stretto, almeno idealmente, quel posto nel Sei Nazioni. Sabato allo Stadium della Juventus l’autunno azzurro si chiuderà con la serata di gala dedicata agli All Blacks. Nulla ci sarà da perdere e allora ci si potrà divertire.
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