L’ex allenatore del Milan ha un contratto con l’Al Nassr fino al 2026 ed è in trattativa con la Fiorentina. Mancini, De Rossi, Cannavaro e Gattuso sono invece senza panchina
La sconfitta di Oslo, l’esonero “inevitabile” di Spalletti e il no a sorpresa di Ranieri: tre colpi da ko per la Federcalcio che adesso è chiamata a ripartire subito, scegliendo in fretta il nuovo ct. La prossima partita contro l’Estonia è in programma il 5 di settembre a Bergamo, ma a dispetto dei quasi tre mesi di tempo che ci separano da quella sfida, in via Allegri si vuole lanciare un messaggio: quello di essere pronti e rapidi a risolvere le situazioni critiche. Anzi, di crisi. Esattamente come era successo con Ranieri che, dopo aver dato il via libera a diventare il nuovo ct, ha detto di no nella notte complice un colloquio i Friedkin.
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OPZIONI
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E adesso si riparte da capo con la scelta del nuovo ct. Inevitabile valutare di nuovo la candidatura di Stefano Pioli, sotto contratto con gli arabi dell’Al Nassr e nel mirino pure della Fiorentina. La Figc aveva pensato a questa soluzione prima di virare con decisione su Ranieri. Le difficoltà per Pioli sono rappresentate dal ricco contratto con il club di CR7 che scade nel 2026, dalla necessità da parte di Stefano di onorarlo almeno fino al 10 luglio (per motivi fiscali) e dalla formula che il tecnico di Parma dovrà trovare per la risoluzione dell’accordo con gli arabi (che hanno una penale elevatissima in caso di esonero unilaterale). E poi come detto c’è la Fiorentina che vorrebbe riportare Pioli in viola e offre un contratto più lungo e più ricco a livello economico. La strada di via Allegri si incrocia di nuovo con quella di una proprietà americana: con i Friedkin e Ranieri non è finita benissimo… Un “particolare” su cui riflettere. Si può andare in concorrenza con un club, che ha più disponibilità economiche, per la scelta del nuovo allenatore? Pioli dal canto suo verrebbe molto volentieri in Nazionale per rimettersi in gioco nel Vecchio Continente dopo l’esperienza araba.
MANCINI
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E poi c’è l’ex ct che recentemente ha ammesso di essersi pentito di aver abbandonato in quel modo l’Italia. Un messaggio per far capire di essere disposto a tornare a bordo, animato anche dalla voglia di farsi perdonare a suon di risultati. Mancini a livello di vittorie, esperienza internazionale e… azzurra è un candidato forte. Resta solo da vedere se le ferite di quell’addio traumatico e improvviso nell’estate del 2023 sono tutte suturate. È questo l’interrogativo principale.
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CAMPIONI DEL MONDO
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Dalla corsa non vanno infine esclusi i campioni del mondo del 2006 che adesso hanno cambiato ruolo. Chi? Daniele De Rossi è senza panchina dopo la separazione a inizio dell’ultima stagione con la Roma. Conosce la Nazionale non solo perché ne è stato una colonna, ma perché ha lavorato nello staff di Mancini durante il vittorioso Euro 2021. Fabio Cannavaro, reduce dalla breve esperienza alla Dinamo Zagabria, è legatissimo alla maglia azzurra e alla fascia di capitano che ha indossato in azzurro. È lui che ha sollevato la coppa a Berlino nel 2006 e concedere al bis da tecnico, è qualcosa che andrebbe oltre i suoi sogni più belli. Infine Rino Gattuso, che in questi anni si è fatto le ossa in tante esperienza soprattutto all’estero, quasi sempre in condizioni non facili. L’esperienza di Rino è grande almeno come la sua grinta e la sua voglia. Per l’Italia “ringhierebbe” ancora più del solito.
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