Italdonne domani da Mattarella: niente medaglia europea ma il cammino va premiato

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La Nazionale femminile di Soncin tra le prime quattro d’Europa a 28 anni dall’ultima volta. Girelli: “Ci è stato rubato qualcosa, e questo fa veramente male”

Pietro Scognamiglio

Hanno lasciato il segno, pur senza una coppa alzata al cielo o una medaglia al collo. Ecco perché per le azzurre di Andrea Soncin – battute dall’Inghilterra nella semifinale dell’Europeo, a Ginevra – si apriranno domani le porte del Quirinale (ore 10), per essere ricevute dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (la delegazione sarà guidata dal presidente Figc Gravina). Il Capo dello Stato intende così omaggiare il cammino di una squadra che è stata capace di riportare l’Italia tra le prime quattro d’Europa a distanza di 28 anni dall’ultima volta, arrivando a sfiorare la finale, con un ampio sostegno di pubblico negli stadi svizzeri e davanti alle tv. 

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Hanno seguito Inghilterra-Italia su Rai 1, infatti, in media 4,77 milioni di italiani con uno share arrivato al 32,3% durante i tempi supplementari. Girelli e compagne lasceranno oggi il quartier generale di Weggis per rientrare in serata in Italia e prepararsi all’appuntamento istituzionale. Mattarella aveva già reso onore alla Nazionale femminile di ritorno dall’eliminazione ai quarti nel Mondiale del 2019, l’evento che ha riportato il calcio femminile nelle case degli italiani innescando i progressi e il cambiamento degli anni successivi.

parla girelli

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“Le lacrime non finiscono, e questa mattina svegliarsi è stato durissimo. Anche addormentarsi…Svegliarsi e realizzare che è tutto finito fa male ancora di più. È vero che dobbiamo essere orgogliose di quanto abbiamo fatto, da domani sarà più facile e spero che con il tempo questa ferita enorme guarisca. Ci è stato rubato qualcosa, e questo fa veramente male”, così la capitana dell’Italia femminile Cristiana Girelli a Sky Sport. “In noi c’era voglia di lottare per questa maglia e vivere emozioni come queste. Siamo un gruppo favoloso, siamo in 23 ma è come se fossimo veramente tutta l’italia. Io sono orgogliosa di avere avuto al braccio la fascia (di capitano ndr) in un torneo così importante, ma soprattutto di avere fatto parte di questo gruppo e aver regalato gioie e sorrisi agli italiani. Volevamo renderli ancora più felici, ed è questo che fa più male”.



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