Da Lazio-Palermo del 2017 a oggi l’allenatore ha sempre giocato col 3-5-2, almeno dall’inizio. Ma gli infortuni sugli esterni portano a un eventuale cambiamento nella ripresa
Il tempo si rivelò un alleato di ferro. Simone Inzaghi stravolse la sua vita sportiva in un giorno di sole, diradando le nubi. Si presentò all’Olimpico con fare sicuro e diede seguito a quanto provato in settimana: difesa a tre, centrocampo a cinque e due punte davanti, Immobile e Keita Balde. Una soluzione già provata in precedenza, ma senza insistere più di tanto. Quel giorno d’aprile però, in casa contro il Palermo, Inzaghi si impuntò con il 3-5-2, il suo modulo, da lì in poi non ha più cambiato. Era il 23 aprile 2017. Sono passati 2868 giorni.
consapevolezza
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L’emergenza esterni ha fatto scattare sull’attenti l’ambiente Inter: ” se uno tra Dimarco e Dumfries si facesse male?”. Darmian, Carlos Augusto e Zalewski sono ai box, quindi le opzioni di Inzaghi sono le seguenti: adattare Bastoni a tutta fascia, schierare un ragazzo della Primavera come Cocchi o cambiare modulo, passando a un 4-4-2 già visto contro la Lazio (anche se in fase offensiva Bastoni ha giocato alla Dimarco). L’ultima volta che l’allenatore nerazzurro ha usato un modulo diverso dal 3-5-2 risale a sette anni fa. Aveva appena preso in mano la Lazio e studiava soluzioni alternative al 4-3-3, il modulo con cui aveva stregato Lotito e Tare con la Primavera. Il successo col Palermo lo aiutò a confermare la scelta. Quel giorno la Lazio rifilò sei reti ai rosanero: tripletta di Keita, doppietta di Immobile e gol di Luca Crecco, riportato all’Olimpico a gennaio. Gli esterni erano Senad Lulic e Felipe Anderson. I braccetti, invece, Wesley Hoedt e Wallace. Al centro della difesa c’era De Vrij, il regista era Lucas Biglia, le mezzali Milinkovic e Parolo. Un’altra vita.
4-4-2 a gara in corso?
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Premessa. Le possibilità che Inzaghi cambi modulo col Napoli sono prossime allo zero, ma occhio alle strategie a partita in corso, magari intorno al 60′-65′. La fascia di tempo in cui di solito l’allenatore cambia gli esterni. In panchina non ce ne sono, quindi si fa largo l’ipotesi di una sorta di 4-4-2 con Bastoni terzino e un centrale in più in marcatura. Una soluzione provata ad Appiano anche in questi giorni. Una sfida a colpi di strategia e tattica, ma senza dimenticare la stella polare di una vita: il 3-5-2. Inzaghi iniziò a seguirla un pomeriggio d’aprile.
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