L’allenatore nerazzurro analizza il ko nel derby che è costato l’eliminazione dalla Coppa Italia: “Il Milan ha segnato alla prima occasione, l’Inter ne ha sprecate troppe”
Potrà pure sembrare paradossale, ma il difficile arriva adesso. Perché per l’Inter la settimana pasquale più che di resurrezione ha il sapore del pericolo. Dopo il ko di Bologna che ha permesso al Napoli di agganciare i nerazzurri in testa alla classifica, la squadra di Inzaghi saluta la Coppa Italia e lo fa nel modo più amaro possibile, perdendo in modo nettissimo il derby contro il Milan. E Simone Inzaghi rischia di ritrovarsi al centro di processi vari. “Dispiace per i nostri tifosi, ma questo è il calcio. Bisogna fare chiaramente i complimenti al Milan ma il mio rammarico riguarda soprattutto il primo tempo perché non abbiamo sfruttato tante occasioni – ha detto il tecnico nerazzurro – . Loro hanno segnato alla prima, mentre sul secondo gol non siamo stati neanche fortunati. Chiaramente non siamo abituati a due sconfitte consecutive e sono preoccupato. A Bologna non meritavamo di perdere, stasera è mancata energia e il secondo gol ha cambiato l’inerzia, poi Maignan è stato bravissimo su De Vrij”.
stanchezza
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E il Milan si è confermato bestia nerissima per l’Inter in questa stagione: “Ci ha sempre messo in difficoltà in tutti gli incroci, avremmo dovuto fare di più. È inutile negare che ci sia tanta stanchezza, è chiaro che ci sia ma noi dobbiamo essere più forti di tutto. Siamo l’Inter. Questo percorso ci sta dando tante gioie e qualche delusione, quella di stasera è grande perché siamo mancati nei momenti decisivi. Come risolvere il problema della stanchezza? Non si tratta di questo: è inevitabile che ci sia ma non può essere un alibi. La stanchezza c’è per tutti, il nostro calendario è stato più fitto rispetto ad altri ma bisogna andare avanti. Così non basta. Problema mentale? Sì, è così. Siamo al 24 aprile, c’è l’ultimo mese e ora bisogna solo andare avanti. È giusto che ora in finale vada il Milan. Noi analizzeremo e cercheremo di recuperare”.
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