Il giapponese, nerazzurro dal 2011 al 2018, conosce bene l’avversaria dell’Inter al Mondiale: “Dietro sono bravi, e poi hanno Watanabe che è il migliore di tutti”
Tre stagioni insieme nell’Inter decadente del post-triplete e un’amicizia per la vita. Prima di affrontare la seconda partita della sua carriera da tecnico nerazzurro proprio contro una squadra giapponese, gli Urawa Red Diamonds, Cristian Chivu ha mandato un saluto al suo migliore amico nipponico, Yuto Nagatomo, giusto nella conferenza di vigilia del match. Dall’arrivo di Yuto a Milano, nel 2011, fino all’addio al calcio di Cristian, 2014, i due difensori hanno condiviso lo spogliatoio, poi la frequentazione è continuata anche dopo, fino a quando Nagatomo è rimasto in Italia, stagione 2017-2018. Così, direttamente dal Giappone, oggi l’Inter e Chivu avranno un osservatore speciale, con il cuore un po’ diviso: “Sarà una bella partita e ci divertiremo tutti – racconta Nagatomo da casa -: sarà bello sia per l’Inter che ha dimostrato anche nell’ultima stagione di essere una squadra di livello mondiale per il percorso fatto e sia l’Urawa Red Diamonds che ha l’onore di stare a questo evento così importante e può mostrare a tutti il valore del calcio giapponese”.
Nagatomo, ci racconti un po’ il livello della squadra di Skorza a poche ore dal match.
“L’allenatore Skorza ha fatto un ottimo lavoro e l’Urawa Red Diamonds è veramente una buona squadra. Potete pensare che non sia organizzata tatticamente, e invece proprio in questo aspetto è molto forte e si vede la mano del tecnico: sono bravi a curare soprattutto la fase difensiva, al di là di quello che si è visto nella prima partita contro il River Plate”.
Quale giocatore andrà seguito con particolare attenzione?
“Ci sono un paio di brasiliani e alcuni europei interessanti, ma vi faccio il nome di un giocatore giapponese: Ryoma Watanabe è il migliore di tutti per me. È un centrocampista di talento e grande qualità. Vedrete come riesce a tirare bene sia con il piede destro che con il piede sinistro. E come dicevo prima, assieme a tutti i suoi compagni, è molto intelligente nella gestione tattica della partita”.
Come vede il suo amico Cristian seduto su quella panchina?
“È un grande amico, lo è sempre stato e sempre lo sarà. Abbiamo avuto sempre un ottimo rapporto, non solo da compagni di squadra con gli allenatori che si sono susseguiti in quelle stagioni, ma anche fuori dal campo. Sono molto contento che sia lui il nuovo tecnico dell’Inter, una squadra a cui siamo molto legati entrambi”.
Ha sentito che le ha mandato un saluto nella conferenza di vigilia del match?
“Sì, sono state belle parole, anche nei confronti di tutto il Giappone e di tutto il popolo giapponese. Spero venga a visitarci come ha detto. Del resto, lui è una persona molto intelligente, oltre a essere stato un grandissimo calciatore. E, sono sicuro, sarà anche un grandissimo tecnico”.
Cosa le fa essere sicuro che Chivu otterrà gli stessi risultati anche da allenatore?
“Perché è un ottimo insegnante, lo è sempre stato: personalmente, ho imparato tanto calcio da lui e penso che potranno farlo anche i ragazzi, tutti molto forti, che adesso allena”.
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