Il talento croato convince Chivu e il suo staff: con Calha ko, punta a una maglia dal 1′ nel debutto con i messicani
Il fotografo dell’Inter ha fermato il tempo nella palestra del campo di soccer di UCLA: passato, presente, futuro in un gioco di specchi. Lautaro aspetta il pallone con posa da dio greco, il suo nuovo allenatore Cristian Chivu è in piedi alla sinistra e lo guarda compiaciuto pensando ai gol che gli regalerà, ma è quel ragazzone disteso alle spalle del capitano che finisce per prendersi la scena: se solo appoggiasse la mano destra alla testa, Petar Sucic sarebbe in perfetta posa da Paolina Borghese del Canova. O, più in tema, sembrerebbe Michel Platini sul prato di Yokohama. Per arrivare a quelle vette d’arte serve molta immaginazione e un’infinità di talento che forse il 21enne croato non possiede, ma Sucic ha immediatamente dimostrato a tutta la compagnia di poter stare nella primissima fila: questione di tocco ben educato, fisico possente e voglia di esplodere rapidamente. Prendersi l’Inter già da questo Mondiale per club è la più alta missione: sa che i due che lo accompagnano in quella foto sono gli uomini da seguire per scalare subito la piramide. Se con Chivu Petar aveva avuto modo di allenarsi già una volta, quello catturato dallo scatto nerazzurro era il primo momento di vera conoscenza al lavoro con Lautaro. Sucic sembra osservarlo con l’ammirazione che si deve a un leader: da quel momento i due hanno parlato a lungo, sintonizzarsi dall’inizio è necessario.
parte il futuro
—
Ieri il croato ha fatto un passo più in là nella sua conoscenza del mondo nerazzurro: a UCLA è passato via timido senza firmare autografi, poi in campo ha conosciuto gli ultimi pezzi di centrocampo che gli mancavano. Primo allenamento assieme a Barella, più Zielinski, Asllani e Frattesi: aggiungendoci l’eterno Mkhitaryan e Calhanoglu che salterà la prima, ecco finalmente l’intero reparto in mano all’allenatore. Se la mediana in epoca Inzaghi sembrava incisa nella pietra, adesso sembrano aprirsi scorci e possibilità: Sucic è pronto a scattare per avvicinarsi, passo dopo passo, ai titolari. Contro il Monterrey manca il regista, e in questa nuova nascente era non è Asllani l’unica opzione possibile: l’albanese, a cui è interessata la Fiorentina, parte in pole, anche solo per continuità col passato, ma proprio Sucic sgomita per iniziare dal 1’, magari con spostamento di Barella o Micki in mezzo. Saranno decisivi gli ultimi allenamenti, intanto in quello di ieri, aperto ai media per 15’, Petar ha continuato a lasciare sensazioni positive: sa giocare ad alta frequenza, come nell’esercitazione di prima, e usare il fisico. Chivu è pronto a traghettarlo nel futuro, Lautaro a insegnargli l’antico valore della maglia.