Tra i due club restano i 10 milioni di differenza, ma la volontà dell’attaccante ora può fare la differenza
Le carte sono tutte sul tavolo, per il momento pure scoperte. C’è l’offerta dell’Inter per Ademola Lookman, 40 milioni di euro sul piatto, c’è la richiesta dell’Atalanta, 50, e c’è la volontà del nigeriano, che continua a ripeterlo a qualunque interlocutore gli si presenti davanti: o Inter, o Inter. Così non basta però, non ancora quantomeno, perché le carte adesso le ha in mano Lookman ed è da lui che l’Inter si aspetta uno scatto decisivo nelle prossime ore: club e giocatore sono d’accordo su tutto, la bozza su un quinquennale da 4,5 milioni netti a stagione (a salire fino a 5) è più di un’intesa, è un patto di ferro che permette all’Inter di accomodarsi nell’angolo e osservare la scena. Ora che il campo è libero da interferenze — Ademola ha già rifiutato una proposta più ricca del Napoli e non si vede all’estero, ad esempio con la maglia dell’Atletico Madrid addosso — tocca a lui prendere l’iniziativa e provare a forzare la mano con l’Atalanta. In che modo?
Palla a Lookman
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Di sicuro non con le stesse modalità dell’anno scorso, quando il nigeriano aveva deciso di non allenarsi per alcuni giorni mentre il Psg bussava alla sua porta: quella strada oggi non è praticabile, perché Lookman al momento è fermo a prescindere, causa il problema al polpaccio rimediato nei primi giorni di allenamento a Zingonia, che lo terrà lontano dal campo per una decina di giorni, e perché l’Atalanta non è nuova a guerre di nervi simili: le ha già vissute (e vinte) con lo stesso Lookman e con Koopmeiners un’estate fa. Al momento, il meteo sul cielo di Bergamo si annuncia sereno-variabile. Sereno, perché Ademola nella quotidianità sembra aver optato per una linea “morbida”: si sta curando a Zingonia e ieri era regolarmente presente insieme al resto del gruppo e all’allenatore Ivan Juric all’incontro con l’ex arbitro Messina, che ha spiegato ai nerazzurri le novità regolamentari introdotte per la stagione 2025-26 dalla Uefa. Variabile, perché lo scenario di uno strappo resta sempre all’orizzonte, specialmente se le richieste di Lookman di salutare i nerazzurri di Bergamo per legarsi a quelli di Milano dovessero alla distanza cadere nel vuoto. Ecco perché non è un esercizio di fantasia immaginare che di qui fine mese, magari già questo weekend, Lookman cambi passo come fa in campo, quando riceve palla sulle zolle dell’amata fascia sinistra.
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La situazione
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In un quadro del genere, l’attesa è strategica per tutti, club compresi logicamente: l’Atalanta guadagna tempo per eventuali chiamate dalla Spagna, Marotta e Ausilio lasciano decantare la prima offerta recapitata al club dei Percassi, in attesa di rilanciare al momento giusto. Il contatto dell’altro giorno tra dirigenti è servito a chiarire le posizioni e ad avvicinarsi dopo il botta e risposta iniziale, il pressing del nigeriano potrà preparare il campo a un nuovo contatto per stappare l’affare. Del resto, in casa Inter con il caso Calhanoglu hanno appena vissuto una situazione per certi versi simile: se il turco avesse davvero manifestato l’intenzione di andare via, portando con sé un’offerta non troppo distante dalla valutazione fatta in viale della Liberazione, il club avrebbe aperto alla trattativa. Nel caso di Lookman siamo già oltre, e mentre l’Inter si prepara a ritoccare la parte fissa dell’affare di 2-3 milioni, la sensazione è che l’Atalanta possa aprire a uno sconto sull’ormai nota quota 50, purché la somma finale non si allontani troppo dalla richiesta dei bergamaschi. E se alla fine fossero i bonus a segnare il punto decisivo?
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