Per il nuovo tecnico la firma della risoluzione a Parma e poi la prima seduta alla Pinetina con pochi big
Oggi dopo pranzo Cristian Chivu saprà che sapore hanno le terze volte: la prima era nel lontano 2007, quando entrava ad Appiano da mancino della difesa e mai avrebbe immaginato di scalare un giorno l’Europa e il mondo; il secondo ingresso undici anni dopo, appena preso il patentino a Coverciano, da tecnico delle giovanili con cui ha completato tutto il cursus honorum fino alla Primavera scudettata. Oggi, invece, Cristian inizia il viaggio più prestigioso, ardito e, soprattutto, inaspettato: mentre con il suo Parma fermava 0-0 il Napoli di Conte alla penultima, e contemporaneamente l’Inter di Inzaghi buttava un tricolore già vinto alle ortiche contro la Lazio, il 44enne romeno mai avrebbe pensato di vedersi lì, sulla panchina nerazzurra. Questa era la sua meta, un giorno, ma i tempi sono stati bruciati dalla fuga verso l’oro saudita di Simone.
L’anno zero
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Il primo allenamento di oggi è con il manipolo di giocatori rimasti durante la pausa per le nazionali: ci saranno giusto i tre portieri (Sommer, Martinez e Di Gennaro), poi Acerbi, Mkhitaryan e Darmian, e un trio di infortunati. Oltre a Bisseck e Calha, occhio pure a Pio Esposito, che verrà visitato dallo staff medico prima di volare con mille attese per l’America. Il fischio di inizio seduta è atteso alle 16, anche perché di mattina Chivu ha l’ultima incombenza emiliana: appuntamento nella sede del Parma per la firma sulla risoluzione del contratto, davanti a un responsabile sindacale come da prassi. Giusto il tempo di risalire in autostrada, e arriverà l’ufficialità del nuovo corso con tanto di comunicato e lancio nello stagno delle prime parole di Cristian. A quel punto, si congiungerà alla Pinetina con il nuovo staff, team di lavoro studiato negli ultimi giorni assieme alla società e completato definitivamente soltanto nelle ultime ore. Come vice, nel ruolo più strategico e delicato, si è scelto un vecchio navigante di questi mari come Giovanni Martusciello: in questo stesso ruolo ha avuto esperienze sia in nerazzurro sia alla Juve e pure alla Lazio. Al momento era sotto contratto come primo allenatore della Salernitana fino al 30 giugno 2026 e aveva scelto di non seguire una volta di più il maestro Sarri nel ritorno in biancoceleste. Martusciello troverà una Pinetina assai cambiata, non era così quando nel 2017 lui si univa staff di Spalletti in nerazzurro, poi due anni dopo era passato in bianconero nella stagione sarriana conclusa poi con lo scudetto.
Al lavoro
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Una testuggine attorno a Cristian, protetto il più possibile in questa avventura e messo nelle condizioni di mostrare le qualità che tutta la dirigenza gli riconosce. Come dire, avrà le spalle coperte. Chivu si porterà da Parma solo il fidato Angelo Palombo, anche lui ex nerazzurro con 3 presenze appena nel 2012: continuerà a essere il suo assistente di campo. Sarà poi affiancato da Mario Cecchi, il tattico di Inzaghi non sedotto dai sauditi e confermato ad Appiano: anche agli occhi della squadra, che apprezza parecchio la sua professionalità, è l’elemento di congiunzione tra recente passato e futuro da scrivere. Particolare curiosità per il lavoro sui muscoli del nuovo preparatore atletico, Stefano Rapetti: subentra in un’area considerata critica nell’ultimo quadriennio, era all’Inter di Mourinho e con José ha lavorato anche tra Roma e Fenerbahce (Maurizio Fanchini l’altro preparatore, anche lui con passato giallorosso e nerazzurro).
Oltre la notte
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Il guru Gianluca Spinelli, coordinatore dei portieri scelto due stagioni fa dal club, sarà affiancato da un altro tripletista, magari meno in vetrina di Chivu: Paolo Orlandoni era il terzo dietro a Julio Cesar e Toldo nell’anno magico. Provare a ricreare la stessa atmosfera del 2010 non è una cattiva idea in questo momento di cambiamenti vorticosi. Per il nuovo allenatore è davvero minimo il tempo per incidere in campo, anche se fuori si moltiplicano le riunioni su tutti i nodi ancora da sciogliere. Per conoscere la squadra interamente, Cristian dovrà comunque aspettare il sole della California: per esattezza, il 14 ci sarà la prima seduta collettiva con tutti i big. In quel momento, sì che sorgerà dall’Oceano la nuova creatura nerazzurra. Prima di allora, è il telefono l’alleato del tecnico che vuole spiegare nel dettaglio il progetto a tutti i califfi dello spogliatoio: compatibilmente alle convocazioni in nazionale, il romeno fa sentire il proprio messaggio a tutti. In cambio, ha già ricevuto, non scetticismo, ma voglia di rivincere e dimenticare. Vanno spazzate quelle nubi, addensatesi ben prima dalla notte nera di Monaco.
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