Prove di dialogo tra i due club, che si sono spiegati. Ma le parti sono ancora distanti: serve la mossa dell’attaccante per raggiungere Milano
Contatto. Ed è un passo in avanti nell’affare Lookman. La notizia è che Inter e Atalanta ieri hanno dialogato: argomento scontato, l’attaccante nigeriano. Scontato pure che non ci sia stata la fumata bianca: servono giorni ancora. Ma la novità va registrata ed è significativa. Perché è la prima chiacchierata tra le due dirigenze e perché vale una mossa non banale verso il disgelo tra i due club, dopo giorni di messaggi lanciati in maniera indiretta.
la situazione
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Il contatto, va subito chiarito, non è servito (ancora) a spingere definitivamente Lookman verso l’Inter. Ma l’iniziativa, presa dal club di viale della Liberazione, è importante. Lo è perché è servita a chiarire che l’offerta presentata la scorsa settimana da 40 milioni di euro non era certamente frutto di un assalto illogico, ma figlia di un dialogo con gli agenti del giocatore. Agenti che avevano/hanno assicurato all’Inter che la promessa ottenuta un anno fa dall’Atalanta di liberare il giocatore conteneva anche il “prezzo di uscita”. Ecco perché — questo ha spiegato la dirigenza interista — per noi quei 40 milioni vanno considerati un’offerta congrua. Dall’altra parte hanno ascoltato. Ma la posizione non è cambiata. E, al di là del prezzo che restano i famosi 50 milioni di euro, l’Atalanta ha spiegato che l’intenzione sarebbe quella di vendere il giocatore all’estero e non in Serie A. Risposta, forse, figlia anche del forte interesse per Lookman registrato nelle sorse settimane da parte dell’Atletico Madrid. Traduzione della giornata? Le distanze non si sono accorciate in termini economici. Perché, peraltro, non era neppure il giorno giusto, da parte dell’Inter, per mettere nero su bianco un piccolo rilancio da 42-43 milioni: sarebbe comunque caduto nel vuoto, in questa fase. Più avanti, di sicuro, questo passaggio avverrà. Ma Inter e Atalanta si sono avvicinate almeno virtualmente, perché hanno (ri)portato la questione su binari più consoni: quando ci si parla è comunque un passo in avanti, a maggior ragione se avviene come in questo caso dopo una certa dose di freddezza, visto che l’Atalanta si era sentita scavalcata dall’accordo diretto tra i nerazzurri di Milano e un loro calciatore.
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la volontà
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E Lookman? Non passa ora in cui non ribadisca ai suoi agenti — e di conseguenza al mondo intero — la sua preferenza per l’Inter. Il patto di ferro ha prodotto un accordo fino al 2030 con un ingaggio da 4,5 milioni di euro a stagione, con buona pace dell’Atletico Madrid di cui sopra e dello stesso Napoli, che aveva toccato i 5 milioni come proposta di ingaggio giusto lo scorso fine settimana. Il presidente Beppe Marotta ieri non s’è voluto sbilanciare pubblicamente sulla faccenda: «Di Lookman parleremo prossimamente». Come a dire: presto ci sarà qualcosa di più concreto da commentare. Nei prossimi giorni l’Inter si aspetta che sia lo stesso nigeriano a compiere l’ultimo chilometro per tagliare il traguardo. Di fatto, mantenendo fede a quanto raccontato al club milanese e di conseguenza garantendo di liberarsi senza problemi. Come farlo, sarà il giocatore a deciderlo. Ma non si sbaglia nel credere che l’attaccante, se dovesse continuare a sbattere sul muro Atalanta, possa decidere di andare allo strappo. L’abbiamo già raccontato nei giorni scorsi su questo giornale: Lookman è disposto a tutto pur di raggiungere l’Inter, anche a mettersi di traverso con tutti i mezzi a sua disposizione per imporre la sua volontà. Attualmente il nigeriano è fermo per infortunio, ne avrà per altri 10 giorni circa, fino alla fine del mese. Se a quel punto l’affare non si sarà sbloccato, è prevedibile che lo scontro diventi duro. La determinazione del giocatore, in questa trattativa, farà la differenza. A meno che, nel frattempo, Inter e Atalanta non abbiano dato seguito alle prove di dialogo di ieri e non abbiano raggiunto un punto d’intesa. È quel che si augura Cristian Chivu: la sua prima Inter si raduna sabato, avere Lookman vorrebbe dire partire a mille all’ora, dimenticando come d’incanto la scia negativa degli ultimi mesi.
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