L’Inter non si è preoccupata della stanchezza e non ha mollato niente: mentalità vincente a prescindere dai risultati
Giocare troppo fa male? No, fa male perdere e non avere obiettivi. Le coppe sono un problema per chi non ha le qualità per affrontarle, le settimane libere piacciono a chi ha ambizioni limitate. Lo sport non ammette divagazioni da un concetto basilare: si punta a fare il massimo in ogni competizione, anche a costo di complicarsi il cammino. L’Inter sta interpretando in modo magistrale una stagione infinita che si chiuderà a luglio con il Mondiale per club. Il calendario intasato può intossicare un po’ le gambe, certo, ma è dalla testa che parte tutto: e lì dentro ogni vittoria e ogni turno superato cancellano le fatiche e hanno l’effetto di una seduta defaticante e di un bel massaggio. Da marzo in avanti le grandi squadre non hanno così tanta necessità di lavorare durante la settimana: si allenano giocando e, per farlo, imparano anche a gestire le forze a costo di correre qualche rischio. I campioni si ricaricano a modo loro e la primavera porta energie preziose se si intravedono all’orizzonte gli obiettivi da centrare.