Si tratta a oltranza con i gialloblù, che ne chiedono almeno 40. De Winter resta l’alternativa. E il club fa cassa con le uscite
A oltranza, come i calci di rigore. Non è questo il tempo di Leoni all’Inter. Non lo è ancora, perché il Parma tiene alta l’asticella. Ma l’obiettivo è chiaro, la prima fila è dichiarata. Serve pazienza e l’Inter ne ha. Però è logico anche guardarsi intorno. Perché in casa nerazzurra l’arrivo di un difensore è considerato una priorità, una pedina da regalare a Chivu a prescindere dalle uscite.
priorità
—
E allora ecco che va tenuto vivo anche il piano B, ovvero il genoano De Winter. Questo è, oggi, il mercato in entrata dell’Inter. In verità in viale della Liberazione adesso sono molto più attivi sulle uscite. Si è bloccata quella di Calhanoglu – ma occhio a chiudere tutte le porte -, ma in queste ore il d.s. Ausilio sta completando uscite per circa 25 milioni tra Buchanan (Sassuolo), Esposito (Cagliari) e – notizia di ieri – Stankovic (Bruges).
distanza
—
Andiamo con ordine. Leoni, dunque. I 30 milioni di euro che l’Inter ha stanziato per il gioiello classe 2006 del Parma non bastano. Perché il club emiliano non si muove dalla richiesta di 40 milioni. Ed è una cifra considerata eccessiva dall’Inter. Meglio: una cifra che sta a significare la scarsa voglia di cedere il giocatore da parte del Parma. Come a dire: se chiedi quel numero, vuol dire che vuoi tenere il giocatore almeno per un’altra stagione. Ma l’Inter non molla. Ed è convinta che con il passare delle settimane la situazione possa anche cambiare. Leoni è il difensore considerato ideale da tutti in casa nerazzurra. Per qualità, per età, per provenienza, visto che è ormai proverbiale la preferenza del presidente Marotta verso i giocatori italiani. E poi, tra l’altro, dalla parte del ragazzo c’è anche il fatto di essere conosciuto e apprezzato da Chivu, che l’ha allenato a Parma.
l’altra via
—
L’Inter ha voglia di inserire in organico una pedina che potenzialmente possa fare il titolare. Numericamente non ce ne sarebbe bisogno, a maggior ragione dopo la conferma di Bisseck. Ma la carta d’identità di Acerbi, Darmian e De Vrij impone qualche riflessione, in una stagione che sarà al solito ricca di impegni su più fronti. Dunque, è logico immaginare che la società nerazzurra si stia cautelando anche battendo altre piste, qualora il Parma non dovesse scendere dalla famosa quota 40. E il nome che il d.s. Ausilio tiene in grande considerazione non è quel Gila della Lazio circolato anche ieri, in virtù della vista del suo agente (e di Lautaro) Camaño nella sede nerazzurra. Piuttosto, la pista giusta porta a Genova dove c’è De Winter. È un nome che l’Inter segue da tempo, nei dialoghi con i rossoblu per Valentin Carboni il suo nome è tornato d’attualità. E qui, con una cifra tra i 25 e i 30 milioni, la fumata bianca sarebbe assicurata. L’Inter gioca su (almeno) due tavoli. L’idea, comunque, è quella di consegnare a Chivu una rosa il più possibile completa per il giorno del raduno, fissato al 26 luglio.
uscite
—
E sì che il resto del mercato è appeso alle uscite. Intanto quelle “secondarie”, che però all’Inter stanno fruttando una cifra considerevole. Per Buchanan l’affare ben avviato con il Sassuolo garantirà all’Inter 8 milioni di euro, per Sebastiano Esposito il Cagliari ha fatto la mossa offrendo 7 milioni. Ma la giornata di ieri è quella che ha avvicinato sensibilmente Aleksandar Stankovic al Bruges. I dirigenti del club belga sono stati ricevuti in sede ieri pomeriggio e hanno formulato un’offerta da 10 milioni di euro per il centrocampista, con la possibilità da parte dei nerazzurri di mantenere la recompra sul giocatore. Di fatto, almeno a parole, l’accordo è stato raggiunto: per il via libera definitivo serve l’ok di Oaktree, come del resto in tutti gli affari dell’Inter. Sarebbe così anche per Calhanoglu, ma al momento la situazione del turco è finita in un binario morto. Ieri ci ha pensato il papà di Hakan, per l’enensima volta, a riagitare i pensieri dei tifosi del Galatasary sui social. E non proprio di chiusura sono state neppure le parole di Okan Buruk, tecnico del Gala: “Tutti vogliono Calhanoglu, è uno dei centrocampisti più forti d’Europa. Ma la questione Osimhen acquista importanza in termini di budget. Faremo le nostre mosse dopo. Le aspettative dell’Inter sono alte e noi non sappiamo quale sarà il nostro budget”. Servono almeno 25 milioni che il club turco ora non può spendere, tanto è vero che ha mai neppure formulato un’offerta ufficiale. Oggi Calha è più vicino a restare. A meno che non sbuchino proposte da altri mercati, leggi Arabia, che cambino lo scenario. Anche qui a oltranza. Ma non troppo: se Calhanoglu il 26 sarà ad Appiano, sarà per restare e per non ripartire.
© RIPRODUZIONE RISERVATA