Inter, Inzaghi resta? I retroscena dopo la finale di Champions

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“Non so se vado al Mondiale per club”: dopo il tracollo con il Psg, il tecnico nerazzurro prende tempo

Francesco Pietrella

Giornalista

Il day after richiama titoli di film passati: “Che ne sarà di noi?”. Se lo chiedono i giocatori e se lo chiede Inzaghi, che sabato sera, in una sala stampa gremita, non ha diradato le nubi: “Se andrò negli Stati Uniti? Ora non so rispondere a questa domanda”. Il tutto dopo le parole di Marotta un pugno di minuti prima: “Le nostre valutazioni su Inzaghi non cambiano. Una serata negativa non cancella il resto”. 

dubbi

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E adesso? Qual è lo scenario? Inter-Psg è stata una Teutoburgo sportiva tutta nerazzurra, la Waterloo di tempi pallonari in cui il generale Inzaghi, fiaccato da cinque schiaffi sul volto, dovrà delineare un futuro a oggi dubbioso. Da un lato c’è il Paradiso dorato dell’Arabia Saudita, l’offerta milionaria di un Al Hilal pronto a mettere sul piatto una cifra irripetibile che nessun altro club potrebbe garantirgli. Dall’altro, comunque possibile, un futuro nerazzurro con eventuale prolungamento. Inzaghi ha un contratto fino al 2026 con un contratto di 6.5 milioni più bonus. La volontà dei piani alti nerazzurri, almeno secondo le parole di Marotta, è quella di sedersi al tavolo e parlare del futuro. Scenario da delineare. 

investimenti

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L’ultimo lato riguarda il mercato. Ieri Inzaghi ha parlato così in sala stampa: “La società ha già preso due giocatori – Sucic e Luis Henrique – e sa che dovrà farne altri. Sono sempre stati con noi”. Quel “sa” si rifà alla consapevolezza di dover investire. L’Inter ha l’età media più alta di tutta la Champions. Ha undici giocatori over 30 di cui due in scadenza di contratto, Correa e Arnautovic. Acerbi va per i 38 anni, Mkhitaryan per i 37, e poi De Vrij, Darmian, Taremi. Alcune delle colonne sono a fine ciclo. Chi arriverà dovrà rimpiazzare dei totem e inserirsi in un contesto di una squadra che ha fatto due finali di Champions in tre anni. I primi due volti li vedremo al Mondiale per Club: Petar Sucic, mezzala di qualità, e Luis Henrique, esterno a tutta fascia. Chissà se a guidarli ci sarà ancora Simone Inzaghi.



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