A San Siro i nerazzurri vincono ancora contro il Feyenoord grazie all’eurogol di Tikus e la freddezza di Hakan. Giallo pesante per Asllani: era diffidato, salterà l’andata con i bavaresi
“He got game” è la frase del giorno. “Il ragazzo sa giocare”. Spike Lee, seduto in tribuna con la maglia nerazzurra, ci ha costruito uno dei film più belli della sua carriera, mentre Thuram l’ha mostrato a tutto San Siro. Il francese ha punto il Feyenoord per la seconda volta di fila con un destro all’incrocio aprendo il luna park nerazzurro, reso ancor più luminoso dal rigore di Calhanoglu nella ripresa. L’Inter batte 2-1 gli olandesi, gioca bene, vola ai quarti di Champions e trova il Bayern. Inzaghi, stavolta un filo più tranquillo, festeggia la duecentesima panchina in nerazzurro con la qualificazione.
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Il match si apre con un forfait tutt’altro che positivo in ottica Bergamo: fuori De Vrij nel riscaldamento, dentro Acerbi. L’olandese aveva saltato la rifinitura per un affaticamento. Cambia poco: l’Inter, scesa in campo con Sommer, Carlos Augusto, Frattesi, Bisseck e Taremi, si dimostra subito aggressiva e bramosa di azzannare i quarti con un gol nel primo quarto d’ora. Ci riesce prima… con un déjà vu. Al minuto 8’, servito da Carlos Augusto, Thuram rispolvera quel destro già visto contro il Milan nel 2023, nel derby vinto 5-1. Il francese controlla, si accentra, calcia forte all’incrocio e va ad abbracciare Lautaro in panchina. Gol numero 16 in stagione. Il secondo di fila in Champions. Il Feyenoord gli porta fortuna, così come le treccine. Al 70’, quando Inzaghi l’ha sostituito dopo averlo visto colpire una traversa dopo una gran giocata, la curva ha accompagnato il cambio con “siam venuti fin qua per vedere segnare Thuram”. Un tutt’uno coi tifosi.
ai quarti
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Alla fine, però, il fortino d’Europa doveva cadere. Resta comunque il migliore – due gol subiti in 10 partite -, ma scricchiola leggermente. Al 43’, a seguito di un fallo di Calhanoglu, Moder infila Sommer dal dischetto e fa 1-1, mandando su di giri i 4600 tifosi arrivati da Rotterdam. Poco male, però, perché a inizio ripresa l’Inter si riprende lo scettro e punge gli olandesi su rigore al 51’ (fallo ingenuo di Beelen su Taremi, astuto ad arrivare prima sulla sfera). Lo trasforma il solito Calhanoglu, arrivato a 47 penalty segnati in carriera. Ventitré di questi con l’Inter. Per lui un solo errore su 24 tentativi (vs Napoli). Dopo un’ora Inzaghi lo richiama in panchina per regalargli applausi e farlo riposare in vista dell’Atalanta. Asllani però, diffidato, riesce nell’impresa di prendere un giallo per un fallo ingenuo. L’ultimo acuto nel finale, quando l’arbitro ha tolto un rigore ai nerazzurri (simulazione di Thuram). Da monitorare la situazione di Frattesi, uscito nella ripresa per un problema fisico
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Menzione per i due debuttanti, Matteo Cocchi e Thomas Berenbruch, terzino e mezzala, entrati a 10′ dalla fine. Inzaghi gli ha regalato l’esordio nella grande coppa: non lo dimenticheranno. L’Inter entra nel G8 di Champions con la consapevolezza di potersela giocare con chiunque, anche col temibile Bayern di Kompany. Nel 2022-23, l’anno della finale di Istanbul, i nerazzurri persero entrambe le partite per 2-0. Stavolta potrebbe essere un’altra storia.
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