Ritornano gli esterni titolari. Inzaghi spera di poter schierare la ThuLa. Calhanoglu in regia
Vincere a Torino per vincere il tricolore: è la vecchia ossessione nerazzurra ridotta spesso a tabù, almeno a vedere gli ultimi raccolti interisti nel giardino di casa Juve. L’Inter si presenta al derby di Italia con questa missione dichiarata, estrema visto che in 11 anni è successo una volta appena, ma necessaria per alimentare la corsa scudetto gomito a gomito con Antonio Conte. A regalare un po’ di ottimismo, l’aver avuto un giorno di riposo in più rispetto ai rivali costretti al playoff di Champions. Per preparare la trasferta di domenica, l’Inter è infatti tornata ad allenarsi dopo quella strana cosa chiamata “giorno libero”, merce rarissima in questa spremuta di partite per i campioni di Italia. Loro, i nerazzurri, hanno staccato la spina martedì, ma ieri lavoravano già sul ritorno allo Juve Stadium: Inzaghi si presenterà lì con il vestito buono, quello della festa. Dalla ThuLa da ricaricare agli esterni titolari che rientrano, passando per la solita mediana che, tra Barella (fantamedia 7,2, 3 gol e 5 assist in stagione) e Mkhitaryan (fantamedia 6,3 un gol e tre assist in stagione), aspetta il vero Calha (fantamedia di 6,8, 4 gol e 2 assist in stagione). Insomma, Simone se la giocherà con il miglior 11 possibile, come normale in una sfida e in momento così. Il derby di Italia fa sempre storia a sé, è una pagina diversa da ogni altro libro letto, ma questo incrocio in particolare si carica di significati altri: accompagna la battaglia campale a distanza con il Napoli capolista. La distanza si è ridotta a un punticino soltanto, ma non c’è comunque spazio per perdere per strada altre mollichine di pane.
Il trend
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Viste le premesse, inutile rimuginare sulla stanchezza arretrata: meglio tira un sospiro pensando che il peggio sia passato. Dopo il mini-stacco successivo al ritorno da Riad, l’Inter non si era infatti mai fermata: il mese intenso, forse troppo, aveva portato con sé certi alti e bassi inattesi. Stavolta, giusto in vista della sfida a Thiago Motta, i giocatori hanno sfruttato il fatto che, per la prima volta da novembre, non ci sono turni infrasettimanali a complicare il recupero. Insomma, la condizione ideale per pensare esclusivamente alla Juve e alla possibilità di invertire l’ultimo trend: dal 2014 i nerazzurri hanno vinto a Torino solo una volta. Era il 3 aprile 2022, 0-1 di Calhanoglu su rigore (ripetuto, tra l’altro). Proprio il turco è uno degli osservati speciale per domenica: dopo l’infortunio nella finale di Supercoppa giocata in Arabia, Calha non hai mai più raggiunto le vette della stagione stellata. Contro la Fiorentina lunedì è stato tirato via già a metà partita, “vittima” della crudele legge del giallo: il rischio di seconda ammonizione in quella tonnara era reale, meglio non rischiare pensando a Motta. Hakan, che ha bisogno di mettere minuti su minuti in corpo, riprenderà il classico posto in regia, assieme ai soliti compagni della mediana: Barella con i viola volava, Micki è sembrato in ripresa. Secondo i valori raccolti ad Appiano, l’armeno ha dato risposte confortanti.
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Le scelte
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Non solo nel trio di califfi in mezzo, Inzaghi spargerà ovunque in campo i suoi “titolarissimi”, aiutato da alcune buone notizie: Dumfries (fantamedia di 7,2 6 gol e un assist in stagione) ha scontato la squalifica e si riposizionerà a destra, Dimarco (fantamedia di 7,1, 3 gol e 4 assist in stagione) ha smaltito l’influenza e preparerà qualcosa di sinistra. La ThuLa non è di per sé in discussione, anche se la certezza assoluta dipenderà dal definitivo recupero di Marcus Thuram (fantamedia di 8,4, 13 gol e un assist in stagione): ancora la caviglia mancina fa male ma, vista l’assenza di lesioni e il tempo a disposizione, c’è ottimismo crescente sulla possibilità di rivederlo in campo dall’inizio. Contro la Fiorentina il francese si è fermato in tempo: correre troppo col dolore addosso avrebbe potuto portare a conseguenze dal punto di vista muscolare. Alle spalle della coppia eletta, resiste Marko Arnautovic (fantamedia di 6,4 un gol e un assist in stagione), uscito affaticato lunedì: ieri anche lui non era in gruppo, ma dovrebbe recuperare in tempo. L’unico vero ballottaggio, così, si riduce al ruolo di centrale tra Pavard (fantamedia di 5,9, un assist in stagione) e Bastoni (fantamedia di 6,6, un gol e 4 assist in stagione): dopo un turno di riposo De Vrij (fantamedia di 6,5, 2 gol in stagione) è pronto a indossare di nuovo lo scudo, ma quello visto con la Fiorentina era finalmente il vero Acerbi (fantamedia di 6,3, un assist in stagione).
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