Inter: ecco con quali moduli potrebbe giocare Chivu

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Bastoni, Barella e Lautaro i leader, gli altri ruoteranno. E con Lookman un cambio che sa di Champions

Davide Stoppini

Giornalista

La voglia è diversa dalla fretta. Con la fretta si commettono gli errori. Con la voglia gli errori si superano, si correggono, in generale più facilmente si capiscono. Ecco, Cristian Chivu aveva talmente tanta voglia di Inter che ieri mattina s’è presentato ad Appiano alle 6.45, roba che d’estate lo fai giusto se hai un volo per andare in vacanza o sei di ritorno e il fuso orario ti sconvolge la giornata. Il tecnico s’è impossessato di Appiano. Stavolta davvero, non come quei giorni di inizio giugno in cui tutto pareva appeso e non si capiva bene se fosse l’inizio di una nuova storia o la fine di quella vecchia. Ieri Chivu ha messo gli occhi sui test fisici dei suoi giocatori, facendo la spola tra palestra e campo. Nessun discorso alla squadra: ci sarà tempo e modo di farlo, magari già domani con i primi (due) veri allenamenti. Ma quel che ha in testa s’è capito già.

Cambio

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L’Inter è dentro una rivoluzione. Tattica e filosofica, nel modulo e negli uomini. Le quattro stagioni di Inzaghi hanno prodotto una strada a senso unico. A lungo soddisfacente, non si può dire il contrario. Ma l’Inter si è specializzata in un solo spartito. E questo spartito lo suonavano praticamente sempre gli stessi. La formazione come un ritornello, s’è visto negli ultimi due mesi della scorsa stagione quanto la cosa abbia finito per nuocere. Chivu ha deciso per una svolta netta. Ha scelto di avvicinare l’Inter al modello europeo: tre punte, tre giocatori offensivi a dividersi trequarti e attacco. È la scia delle big della Champions: di fatto tutti giocano col tridente, sono rarissime le eccezioni. L’Inter, con Lookman, vuole posizionarsi lì. È logico credere che, a fronte di un investimento come quello di Lookman, il modulo di riferimento per forza di cose diventerà il 3-4-2-1: non è pensabile spendere oltre 40 milioni — perché così finirà — per un’alternativa e basta. Il 3-5-2, da legge indiscussa e indiscutibile, diventerà il backup, il modulo di riserva, la certezza cui appoggiarsi quando magari il mare sarà un po’ più agitato. E poi c’è la terza via. Qualcosa s’è già visto al Mondiale per Club, Chivu non disdegna il 3-4-1-2, chissà che sulla trequarti non possa essere ripescato pure Calhanoglu, che in passato quel ruolo l’ha ricoperto. C’è tempo per approfondire. Ma un messaggio può già essere letto: l’Inter è meno monotona rispetto al passato, o almeno lo sarà quando avrà davvero Lookman. La conseguenza è anche negli uomini: tra i giocatori di movimento solo in tre hanno il posto garantito. Chiamiamolo il governo di Chivu: i tre ministri col portafoglio sono Lautaro, Barella e Bastoni. Sono loro, solo loro, ad avere un vantaggio sensibile sulle alternative, qualsiasi sia il modulo di riferimento. Non significa che non riposeranno mai, ma che continueranno a essere le colonne.

Frattesi a fine agosto

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Per tutti gli altri sarà lotta vera, lotta dura. Anche per Frattesi, arruolabile in tutti i settori di centrocampo, trequarti compresa. Ma ci sarà da pazientare per il suo ritorno. Ieri non era ad Appiano, tornerà a metà settimana: ha bisogno di tempo prima del rientro effettivo in campo, probabile che avvenga alla fine di agosto, tra la prima e la seconda giornata di campionato. Non c’è fretta, neppure qui. Voglia, quella sì.



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